Un tipico trenino turistico con motrice e due vagoni in funzione dal 1° giugno al 30 settembre lungo le vie cittadine a cura di Comune e Vco Trasporti ente di gestione. Porta alla visione dei luoghi più rappresentativi e attraenti della città e non a caso è battezzato “Trenino della bellezza”. Lo ha presentato oggi, ricordando che si tratta della ulteriore attuazione di un progetto del programma amministrativo, il sindaco Giandomenico Albertella in una conferenza stampa a cui hanno presenziato con la Giunta Piercarlo Piana direttore di Vco Trasporti e Andrea Cottini direttore dell’Ente Giardini Botanici di Villa Taranto che a loro volta sono direttamente coinvolti nell’iniziativa come luogo di partenza e arrivo del percorso del trenino.
Percorso che, appunto da Villa Taranto e ritorno, si snoda attraverso la panoramica via Vittorio Veneto, piazza Giovanni XXIII, piazza Garibaldi e tennis Pallanza, imbarcadero Suna, ritorno in piazza Garibaldi, passaggio da Villa Taranto, Villa Mailoni e Teatro Il Maggiore, vecchio imbarcadero Intra, piazza San Vittore, piazza don Giovanni Minzoni. Osservando come giorno di sosta il martedi in sintonia con la chiusura del Museo del Paesaggio, il trenino effettua 8 corse nei giorni di lunedi, mercoledi, giovedi, venerdi, 11 corse il sabato (giorno di mercato a Intra), 9 corse la domenica. Ogni giro completo ha la durata di un’ora. Il costo del servizio è di 5 euro per adulti, 3 euro da 2 a 10 anni; gratuità al di sotto dei 2 anni. Il biglietto ha validità giornaliera e consente salite e discese illimitate nell’arco della giornata.


Davvero??? Grande innovazione, grandi cambiamenti, avanti così!!!
Questa Amministrazione è davvero masochista! non bastavano code impossibili per raggiungere e uscire da Verbania ora ci propongono lunghe code in Città ! unica nota positiva che su via Vittorio Veneto facendo da “tappo” alla circolazione il limite dei 30Km/h forse sarà rispettato, ma occhio ai sorpassi,auguri ! PS Non ho capito la sintonia Museo – trenino come giorno di stop.
Il trenino intende anche facilitare i trasferimenti per le visite a Villa Taranto e Museo del Paesaggio con biglietto cumulativo e pertanto si ferma nello stesso giorno di chiusura del Museo.
sr
veramente, sempre più soddisfatto di essermi trasferito da verbania: posto invivibile!!!
E qui mi viene in mente Dublino.
Quella città un po’ grigia, con i gabbiani che volteggiano ubriachi sulla ciminiera della Guinness. Ma che, a differenza di certa provincia italiana, non ha paura di osare, di stupire.
Lì, per i turisti, hanno il Viking Splash Tour.
Troppo divertente perché inaspettato.
Per salire, non devi fare altro che metterti un elmo cornuto, l’indispensabile tocco vichingo. Poi ti accomodi su un favoloso mezzo anfibio, altro che trenino!
L’Anatra, il mitico DUKW militare, giallo, il leggendario mezzo da sbarco pronto ad affrontare il D-Day, con sei ruote motrici e propulsione a tripla elica, che ti porta per le strade della città e poi, con un balzo, si tuffa nel fiume Liffey. E non è finita: esce, per poi immergersi di nuovo nel Grand Canal Dock.
Un’esperienza unica, ve lo assicuro, che rende tutti allegri avventurieri navigatori alla scoperta di Dublino. Con le guide, anche loro con tanto di corna in testa, a raccontare storie e leggende.
Questo è un tour che ti rimane impresso, che ti ha fatto divertire e che ancora a pensarci ti fa sorridere. Insomma, qualcosa di unico, di speciale.
Un’idea che spazza via la noia e ti renderebbe indimenticabile Verbania e il suo lago.
Verbania che si accontenta del solito, abusato trenino.
Del “Trenino della bellezza” che ti porta a vedere, salendo dalla desertificata via Guglielmazzi, lo scheletro abbandonato del parcheggio di via Raffaello Sanzio e il retro del muro di cemento di Villa Taranto in via Prossano. Una visione che, francamente, non è delle migliori.
Invece di riproporre l’ennesima copia sbiadita di un’idea già vista e rivista, da anni abusata, ancora in auge nel solito campeggio con tour a Mergozzo, perché non osare? Perché non arrivare a pensare a mezzi anfibi che salgano e scendano dalle rampe di alaggio dei lungolaghi di Suna, Pallanza e Intra?
Immaginate i turisti che, dopo aver ammirato la città da terra, si immergono nelle acque del Lago Maggiore, per ammirare la costa da una prospettiva completamente nuova. Sarebbe un’attrazione di richiamo, qualcosa che davvero farebbe parlare di Verbania come luogo d’avventura paesaggistica, senza per questo essere i vichinghi del Lago Maggiore.
Sarebbe la dimostrazione che qui, ogni tanto, qualcuno ha il coraggio di alzare lo sguardo oltre il proprio naso.
Invece, si preferisce il solito “trenino”. E la bellezza, quella vera, del paesaggio, navigata dal lago rimane completamente celata.
https://www.youtube.com/watch?v=rx6VJdjnU5s