E PARLIAMO DI LIBERTA’….

E PARLIAMO DI LIBERTA’….

“Qual è il futuro della nostra libertà?” è l’interrogativo sul quale l’onorevole Mirella Cristina di Forza Italia, membro della Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, ha diffuso oggi la seguente riflessione:

La pandemia quasi certamente avrà implicazioni politiche su ampia scala; ad emergenza finita sapremo se il Coronavirus, oltre ad avere mietuto vittime, e messo in ginocchio l’economia delle nazioni, avrà arrestato l’espansione dei regimi liberal democratici oppure, all’opposto, avrà scalfito le basi di legittimità dei regimi autoritari che si dovessero rivelare incapaci di affrontare l’emergenza. Tuttavia ora un dato è certo: in questo momento il nostro diritto costituzionale, che vive e respira ed è in continua espansione per la moltiplicazione dei diritti, identità ed interessi, chiamato da sempre al bilanciamento delle pretese giuridiche di ciascuno, si sta trovando dinnanzi a dei conflitti dettati da uno stato di emergenza senza pari imposto dalla pandemia. E allora ci domandiamo: quale è il futuro della nostra libertà? Da liberale e garantista mi pongo questa domanda perché devo capire da cittadina quanto i miei diritti possano e debbano essere in questa fase compressi e mi riferisco al diritto alla privacy, quanto più (il tracciamento via cellulare) della libertà stessa di tutti noi, a cominciare dalla libertà di circolazione, senza dimenticare la libertà personale. Queste limitazioni possono essere giustificate solo per la salvaguardia del diritto più prezioso “il diritto alla vita”. Siamo in emergenza e sono convinta che l’umanità sopravviverà al virus e che quest’ultimo diventerà un nostro compagno di viaggio come molte altre malattie,  con l’unico pregio di averci fatto riflettere sul valore della vita e della libertà cui nessuno di noi è disposto a rinunciare così come non rinunceremo mai alla democrazia.

Ci sembra che le considerazioni svolte  esprimano valutazioni sostanzialmente condivisibili, in riferimento soprattutto alle limitazioni imposte nell’emergenza dalla salvaguardia del “diritto alla vita” e fermo restando che ciò non significa certo mettere in discussione libertà e democrazia, patrimonio irrinunciabile che il nostro popolo ha saputo conquistare. Purtroppo però i motivi di preoccupazione e di allarme in questo senso non mancano di fronte ad altri segnali che giungono in questi giorni. Non si può certo sottovalutare che allo sdegno che deve suscitare quanto accaduto in Ungheria, dove un parlamento democraticamente eletto si è autoesautorato consegnando il potere assoluto nelle mani di un uomo solo e instaurando drammaticamente un regime dittatoriale, si affiancano nel nostro Paese dichiarazioni di esponenti politici che minimizzano tale svolta o addirittura plaudono ad essa. “Qual è il futuro della nostra libertà?” è l’interrogativo da cui siamo partiti: per allontanare ogni dubbio e ogni rischio che esso implica, sono proprio le reazioni suddette che vanno isolate e respinte con piena consapevolezza e presa di coscienza.

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