
La Società dei Verbanisti, associazione che raggruppa studiosi e appassionati della storia, dell’arte e della cultura dei territori che circondano il lago Maggiore, è lieta di annunciare l’uscita del numero 42 di “Verbanus”, la rivista curata dall’associazione insieme all’Antenna Ticinese dei Verbanisti ed edita da Alberti, fondata nel lontano 1979. Questo numero, che conta più di quattrocento pagine, contiene numerosi contributi (ben venti) che affrontano la cultura, l’arte e la storia delle tre sponde del Lago Maggiore, quella piemontese, quella lombarda e quella ticinese.
La rivista si apre con un approfondito studio dell’attività artistica di Carlo Rapp, collaboratore e amico dei Verbanisti, scomparso lo scorso anno. I contributi dedicati alla storia dell’arte sono dedicati alla diffusione della serliana nell’architettura religiosa del Locarnese, al pittore Antonio De Giorgi e al recente ritrovamento del dipinto di Filippo Abbiati rubato più di trent’anni or sono nella chiesa di San Martino a Vignone, all’attività di Daniele Ranzoni e di Giuseppe Francesco Petroli all’interno della Basilica di San Vittore a Intra, al rapporto di amicizia tra Achille Tominetti ed Eugenio Gignous e alla genealogia del pittore italo-ticinese Antonio Ciseri, in occasione del recente duplice centenario della nascita.
La sezione storica si apre con la controversa datazione di una pergamena medievale dell’abbazia di Arona, per poi proseguire con studi dedicati ai feudi della famiglia Rusca tra Verbano e Ceresio, agli intrecci famigliari ed economici tra i borghi delle diverse sponde del lago tra Quattocento e primo Seicento, alla cappellania di San Lorenzo a Cannero, al distrutto convento dei frati Cappuccini che sorgeva a Pallanza e al fenomeno dell’emigrazione nel piccolo comune di Bosco
Valtravaglia.
Nella sezione “I sentieri della memoria” trovano invece spazio contributi dedicati al Vergante e alla Valcuvia, a due imponenti monumenti aronesi (quello eretto per l’inaugurazione del tunnel del Sempione e quello dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale), alla fabbrica Rhodiatoce di Pallanza e infine a Giovanni Lenzi, “padre” dell’Istituto Ferrini di Verbania. Dopo un ricordo di Alessandro Pisoni, per anni redattore della rivista, e di Flavia Fiori, il volume si chiude con la sezione miscellanea “Il tempo ritrovato”, che raccoglie tredici brevi articoli e segnalazioni di arte, storia e costume.
Il nuovo numero della rivista sarà presentato e distribuito ai soci sabato 28 maggio nel corso dell’assemblea annuale dell’Associazione. A partire da quella data sarà quindi disponibile presso la Libreria Alberti di Verbania Intra e la libreria Spalavera di Verbania Pallanza. Nelle prossime settimane sarà organizzata la presentazione pubblica di questo numero della rivista Verbanus.