Sono diversi i lettori che chiedono quale sia il ruolo delle strutture private convenzionate nella attuale emergenza. Ecco qualche risposta che abbiamo raccolto. Il COQ di Omegna, gestito da una società pubblico-privata, già da giorni ha accolto pazienti dell’Asl Vco e altri da fuori provincia. L’EREMO DI MIAZZINA dell’istituto Garofalo si attrezza per poter accogliere pazienti inviati dall’Asl Vco. Mentre a Gravellona Toce i posti per persone in riabilitazione sono esauriti, alcuni posti sono disponibili a Miazzina per traferirvi pazienti no-covid a bassa intensità di cure. Si potrebbe anche disporre di una cinquantina di posti in un padiglione dismesso, ma a condizione di poter reperire il personale necessario.
A proposito dell’ISTITUTO AUXOLOGICO DI PIANCAVALLO, sono stati trasferiti alcuni pazienti ricoverati per patologie mediche al Castelli e altri posti letto sono disponibili per assistere persone non affette da coronavirus. Riceviamo però negli ultimi giorni lamentele con toni duri anche dal personale infermieristico a proposito di presunta situazione pericolosa per dipendenti e degenti per svolgimento dell’attività senza la protezione di mascherine e osservanza limitata delle regole di sicurezza per l’aggregazione al bar e in mensa, arrivi di pazienti dalla Lombardia, richieste di tamponi negate. La direzione risponde che sono stati ridotti gli ingressi di pazienti e non si accettano quelli con sintomi ascrivibili all’infezione da coronavirus. Le mascherine sono carenti ovunque ma dovrebbe essere prossima una massiccia fornitura a presidi e operatori sanitari del Vco. Inoltre il bar è stato chiuso e sono state introdotte limitazioni nei turni per mensa. Il direttore Fresa precisa che le strutture locali dell’Istituto Auxologico non ospitano pazienti covid-19 e che tutte le norme di sicurezza sono adottate nelle strutture locali per garantire personale e utenti/ pazienti. Si è pure messa a punto una puntuale sanificazione degli ambienti .