EX-ACETATI E CONCORSO EUROPAN: VALUTAZIONI OPPOSTE

EX-ACETATI E CONCORSO EUROPAN: VALUTAZIONI OPPOSTE
Sulla dibattuta questione della riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’area ex Acetati è entrata in gioco anche la prospettiva del concorso Europan presentata nei giorni scorsi dal sindaco Marchionini come occasione di importante contributo di stimoli e di idee  che potrebbero derivarne da architetti e altri professionisti. Come prevedibile, le reazioni sono di segno opposto e il dibattito politico trova ulteriori motivazioni.   Di ottima idea dell’amministrazione comunale per costruire il futuro di quell’area e della città parla nel seguente comunicato il gruppo Con Silvia per Verbania:

La sfida del futuro dell’area Acetati va colta. La città non si può fermare come invoca il centrodestra, Verbania deve andare avanti. Per questo accogliamo con favore la proposta dell’Amministrazione comunale di partecipare al concorso internazionale Europan 15, che sarà presentato al teatro Il Maggiore martedì 26 febbraio dalle ore 16.00. Questo concorso va nella direzione auspicata da tutti: raccogliere idee e progetti di sviluppo validi, attraverso il lavoro di professionisti del settore di tutta Europa (architetti, progettisti, urbanisti, ecc.) per aprire, con queste idee e suggestioni, un confronto con la città e il territorio. Un concorso che vede Verbania entrare in rete con decine di altre città in Europa, per poter avere gli strumenti idonei per decidere sul cosa fare di quest’area, così grande e importante in una zona strategica e determinate per il futuro dei prossimi decenni. In questo senso ha fatto bene l’Amministrazione a lavorare per tentare di evitare il fallimento del gruppo Acetati e aprire una discussione in città (vedremo come si concluderà la vicenda ora in mano ai giudici di Alessandria). Due cose sono certe.  1) Evitare il fallimento vorrebbe dire avere un interlocutore con cui discutere e provare a trovare soluzioni comuni. Il fallimento significherebbe avere un curatore fallimentare che, in maniera notarile, curerà gli interessi dei creditori bloccando lo sviluppo dell’area per decenni (come altri fallimenti in città dimostrano).  2) Evitare il fallimento vorrebbe dire risanare l’area e concludere entro il 2019 i lavori di bonifica a carico di Acetati stessa, come dichiarato due giorni fa alla stampa locale dal dirigente di Urbanistica del comune di Verbania. Il fallimento significherebbe porre inevitabilmente i costi della bonifica a carico del Comune e, quindi, dei verbanesi. Smontata anche l’idea (demagogicamente alimentata dal centrodestra e dalla Lega) che quell’area diventi un centro commerciale, si tratta ora di aprire un percorso per costruire idee e progetti validi per lo sviluppo. Inoltre l’oggetto del concorso deve includere Madonna di Campagna, Sant’Anna e la Sassonia: il progetto su Piazza Fratelli Bandiera prevede il ricongiungimento attraverso il terzo ponte all’area Acetati, un progetto di riqualificazione diffusa, una visione globale di città a misura di cittadino. Noi siamo pronti. C’è chi vuole stare fermo (e d’altronde il centrodestra è già scappato con Zacchera  – e Montani – dalle sue responsabilità di Governo con le dimissioni da Sindaco). C’è chi invece vuole che Verbania vada avanti e costruisca il suo futuro. Il concorso Europan 15 va in questa direzione.

Ecco invece il commento di Andrea Marconi per Una Verbania Possibile:

Leggendo il programma del concorso Europan e le dichiarazioni del sindaco rimangono questioni non ancora affrontate.
Il costo del concorso è di 50000€ ( 20000€ quota fissa e 30000€ per popolazioni sotto i 40.000 abitanti): chi pagherà questa cifra?
Considerando che il sito è privato riteniamo non debba essere la collettività.
È verosimile ( sebbene astutamente “glissato” dall’amministrazione) immaginare che non sarà l’intero sito ad essere oggetto dal concorso bensì la parte non interessata da attività commerciale. Parliamo dei famosi 30000 mq che formeranno un centro commerciale/outlet. Per avere un’immagine della grandezza basti pensare che l’Ipercoop di Gravellona misura 21800 mq mentre la nuova Tigros ne misura 8600 mq, la somma dei due sarà grosso modo ciò che l’amministrazione è contenta di avere in centro città.
Pare che la bonifica del sito sarà completata entro fine anno: come è possibile se appena qualche mese fa ci veniva detto che era ancora necessario un grosso lavoro di caratterizzazione? Il dubbio che ci viene è che anche in questo caso l’amministrazione ometta di dirci che SOLO una parte potrà essere bonificata entro fine anno mentre l’altra chissà quando lo sarà.

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