EX OFFICINE RESTELLINI ABBATTUTE, UN ALTRO ANGOLO DEL CENTRO DI INTRA CAMBIA VOLTO

EX OFFICINE RESTELLINI ABBATTUTE,  UN ALTRO ANGOLO DEL CENTRO DI INTRA CAMBIA VOLTO

Sarà una palazzina di cinque piani con annessa un’are verde ed un passaggio pubblico,  ad occupare lo spazio dove nel centro di Intra già sorgeva il complesso industriale delle Officine Restellini, di cui si sta completando l’abbattimento.  Nella nuova struttura del vecchio stabilimento resterà solo una parte su via Tonazzi a testimoniare il passato industriale di questa parte della città. La costruzione del nuovo edificio con una ventina di appartamenti e posteggio interrato, sarà ad opera della Società Aedes di Villadossola, già impegnata in altri lavori in città.  La demolizione del vecchio rudere in condizioni pericolose di degrado (era in disuso da una trentina di anni) ha eliminato problemi di sanità e incolumità pubblica e il nuovo assetto migliorerà anche l’immagine turistica della zona, situata nei pressi della basilica di San Vittore e a fianco del complesso alberghiero de Il Chiostro.  Per la realizzazione si prevede un biennio di lavori a partire dall’anno prossimo.

Nelle foto l’area delle ex Officine Restellini dopo l’abbattimento

  1. Una palazzina di 5 piani che “migliorerà anche l’immagine turistica della zona” la vedo molto difficile. Sarebbe stata un’opera spettacolare recuperare l’edificio esistente (bello dal punto di vista architettonico e con un significato storico industriale non indifferente) e renderlo per esempio una sala congressi, uno spazio espositivo o per eventi particolari (feste, matrimoni, incontri, e magari anche laboratori artigianali o qualcosa del genere); un altro pezzo di centro storico (che tutti gli stranieri ci invidiano e motivi per cui vengono in Italia) che se ne va. Ovviamente costruire un condominio è un’operazione molto più remunerativa (e in meno tempo), ricordo però due evidenze importanti: 1) a Verbania ci sono centinaia e centinaia di appartamenti sfitti che dovrebbero essere il primo serbatoio da cui attingere per dare casa alle persone (incentivare seriamente il recupero e disincentivare, veramente, il consumo di suolo e risorse); 2) altro cemento e risorse impiegate tanto “chissenefrega” dell’ambiente.

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  2. concordo con entrambi, e mi viene in mente ciò che è accaduto all’ex cinema di Pallanza e che forse accadrà all’ex caserma dei Carabinieri, sempre a Pallanza. Speriamo che, con la prima tranche del ricovery fund si diano più soldi agli enti locali.

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    • un conto è esprimere un’opinione, ben altra cosa le lamentele continue, sempre e solo nella stessa direzione…..

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  3. Bruno Lo Duca 10 Agosto 2021, 8:42

    è una vita che a Verbania non si riesce a guardare più in là del proprio naso e così si sono perse tante occasioni importanti (vedi il teatro, con tutto quel che segue). Una palazzina di 5 piani è semplicemente un obbrobrio. Non capisco come mai un’amministrazione comunale non riesca ad avere gli strumenti per impedire certe brutture (e non conta l’estetica). Sul recupero del patrimonio esistente poi, meglio stendere un velo di pietà. Tutti corrono solo a costruire nuove case e il resto va in malora. Quando finirà?

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    • dovrebbero seguire il modello svizzero: per non fra crollare i prezzi se l’invenduto supera una certa percentuale non si rilasciano licenze edilizie per 5 anni. Di sicuro non lo fanno per una questione paesaggistico-ambientale, ma c’è anche da dire che dalle nostre parti si specula perché, essendo zona turistica, i prezzi degli immobili non calano vistosamente, almeno nel breve periodo….

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