Federalberghi e le altre organizzazioni di rappresentanza datoriali e sindacali del settore turistico, allarmate dalla crisi che attanaglia il turismo italiano – comparto che vale il 13% del PIL – sottoscrivono un appello comune rivolto a Governo e Parlamento per sollecitare l’adozione di misure straordinarie a sostegno dell’occupazione nel settore. Allarmato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: Un patrimonio di professionalità e di capacità imprenditoriali maturato da generazioni di persone che hanno lavorato in uno dei settori cruciali della nostra economia, rischia di essere spazzato via definitivamente nel volgere di poche settimane. Occorre che Governo e Parlamento agiscano rapidamente per rifinanziare gli ammortizzatori ma anche per porre le basi della ripresa con misure coraggiose di sgravio del costo del lavoro e di finanziamento delle attività che sono ripartite o stanno per farlo. Il tempo stringe, in autunno sarebbe già troppo tardi. Gli ultimi dati messi a disposizione dall’INPS – relativi al mese di maggio – quantificano in 137 milioni di ore il ricorso all’integrazione salariale per alberghi e ristoranti. Molte imprese hanno già esaurito la “dote” di 18 settimane di integrazione salariale e stanno riscontrando gravi difficoltà nella gestione dei rapporti di lavoro. Negli anni scorsi il settore ha occupato, nei mesi estivi, 1.430.000 persone, di cui 730mila con contratti a termine. Si tratta di profili professionali che, in mancanza di interventi urgenti, avranno difficoltà ad essere riassunti o verranno riassunti per un periodo più breve. Anche a livello territoriale i problemi non mancano e Gian Maria Vincenzi, presidente Federalberghi Vco, prosegue: Sono diverse le strutture ricettive che non aprono nel 2020 e per consentire una ripartenza nella prossima stagione occorre agire ora, con determinazione a supporto del comparto che fatica a decollare!
FEDERALBERGHI RINNOVA L’ALLARME: MISURE STRAORDINARIE URGENTI PER L’OCCUPAZIONE NEL TURISMO
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