
Mostra della camelia e altre manifestazioni floricole, giardini e isole con le loro splendide fioriture primaverili. E’ uno degli aspetti più caratterizzanti del nostro territorio di cui quest’anno l’emergenza sanitaria in corso impedisce di godere se non attraverso le immagini degli anni trascorsi. Dietro questa dolorosa rinuncia ai consueti appuntamenti che caratterizzano la stagione primaverile coinvolgendo residenti e turisti c’è la gravissima crisi economica che non risparmia nessuno e che in questo caso riguarda l’intero comparto turistico e settori ad esso collegati, come appunto quelli della produzione e del commercio dei fiori. I florovivaisti parlano senza mezzi termini di situazione catastrofica, ricordando che in assenza di vendite intere produzioni di decine e decine di migliaia di piantine di primule ed altri fiori primaverili curate per mesi hanno dovuto essere gettate via. Ovviamente di mancanza di vendite e di blocco totale dell’attività si deve parlare anche per i negozi di fiori; i danni gravissimi subiti sono difficili da recuperare e il futuro non lascia tuttora intravvedere prospettive che possano aprire qualche spiraglio per evitare un tracollo che potrebbe farsi irrimediabile.