
Il 25 marzo alle ore 20.45, presso il Salone di Casa Ceretti verranno presentati in un evento pubblico i contenuti del Piano Particolareggiato che definisce le future destinazioni d’uso dell’Area Acetati, stilato su commissione della Città di Verbania dalle architette Simona Ferrari e Metaxia Markaki. Le due professioniste, insegnanti e ricercatrici presso l’università di Zurigo, sono già autrici di Landscape in Between, progetto di rigenerazione della stessa area premiato nel concorso internazionale di architettura e rigenerazione urbana Europan 15 – Productive Cities. Sarà possibile seguire l’evento dal vivo, presso il Salone di Casa Ceretti, o online sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/associazione21marzoverbania) e sul canale YouTube
(https://www.youtube.com/user/associazione21marzo ) di Associazione 21 Marzo.
L’evento di presentazione, realizzato in collaborazione con la Città di Verbania e con il supporto di Associazione 21 Marzo, è promosso dalle autrici e da N(E)ON LUOGHI, gruppo di discussione nato dal processo partecipativo di consultazione e riflessione sull’area avviato a ottobre 2020 dall’amministrazione comunale, che ha portato a un dialogo continuo e fertile tra le
architette e un gruppo di verbanesi under 35 caratterizzato da profonde competenze in scienze
politiche, urbanistica, energie rinnovabili, agronomia, filosofia, comunicazione e arti performative. N(E)ON LUOGHI, già promotore della raccolta firme per la salvaguardia dell’area Hillebrand, non è un’associazione, ma un tavolo informale indipendente che si propone di riflettere criticamente sul tema della rigenerazione urbana e di fare advocacy nei confronti delle forze politiche.
L’area ex Acetati si estende per 150.000 metri quadri attorno a viale Azari a Pallanza, tra Madonna di Campagna e il San Bernardino, ed è rimasta inutilizzata e inaccessibile dopo il fallimento dell’azienda chimica nel 2010. La presentazione del Piano Particolareggiato vuole pertanto riportare con urgenza l’attenzione dei cittadini sulle potenzialità dell’area come centro città, come polo attrattivo economico, sociale e culturale, e come cerniera che possa ricostruire lo strappo intergenerazionale che il gruppo identifica come vera debolezza della città.