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GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE E PULIZIA AMBIENTALE

GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE E PULIZIA AMBIENTALE
Sabato 11 ottobre giornata di sensibilizzazione ambientale organizzata nell’ambito del progetto FiuMare – Tra Educazione e Sostenibilità, promosso da ReMida Bologna Terre d’Acqua, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ e a cui il Comune di Verbania aderisce.   Ritrovo nel parcheggio all’angolo tra via Filzi e Canottieri Intra e dalle ore 10 alle 12 pulizia ambientale alla foce del torrente San Giovanni; dalle 15 alle 18 apertura dell’“aula mobile” con laboratori, osservazioni e attività didattiche per tutte le età. Un’occasione per riflettere insieme sull’importanza della tutela dell’ambiente, scoprire buone pratiche e coinvolgere attivamente la cittadinanza. Attività gratuite e aperte a tutti. Per informazioni 334 5612181.
  1. Alberto Spriano 11 Ottobre 2025, 10:30

    Guardiamo in faccia la verità: i torrenti San Giovanni e San Bernardino non sono semplici ruscelli, sono arterie inquinate del Lago Maggiore. Ogni anno i dati della Goletta dei Laghi disegnano un quadro sconcertante che non ammette più mezze parole. Quando leggiamo “inquinato” e poi “fortemente inquinato” non sono etichette tecniche, sono condanne amministrative: stiamo avvelenando il nostro lago guardando lo smartphone.
    Le foci di San Bernardino a Intra, dell’Erno a Lesa, della Selvaspessa a Baveno, del Toce, del San Giovanni e del Vevera sono punti critici, punti di sversamento di scarichi mal depurati, di rifiuti abbandonati. Questo non è un danno estetico: è una ferita economica e ambientale. Spiagge non balneabili, Bandiere Blu una, le altre restano un miraggio.
    Mancano sensori sulle foci, tracciamento immediato degli inquinanti, sanzioni rapide per gli scarichi abusivi. Non basta discutere: serve potenziare depuratori, reti fognarie e stazioni di sollevamento; serve un piano finanziato, deciso e trasparente.
    L’idea è un contratto di lago che diventi mandato operativo. Giusto mobilitare cittadini e istituzioni, come fa il progetto FiuMare: pulizie, laboratori, vigilanza civica. Ma non bastano i volontari del sabato. Serve leadership, investimenti e responsabilità penale e politica per chi chiude gli occhi.
    Installiamoli questi sensori IoT lungo le foci per rilevare pH, ossigeno disciolto, conducibilità, temperatura, torbidità, presenza di nitrati, fosfati, metalli pesanti e batteri fecali. Una prima azione che permette di individuare anomalie, intervenire tempestivamente e risalire alle fonti di inquinamento, distinguendo tra scarichi civili, industriali o agricoli.

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