Settembre 1944 – Aprile 1945 – Cronaca

8,00 -  II cielo questa mattina si mantiene coperto da uno strato di nebbia che non tende a dileguarsi neppure col levarsi del sole, anzi con l’avanzarsi del giorno questa nebbia si abbassa e sta ricoprendo i circostanti monti.

8,30 -  Già dalle prime conversazioni che si possono udire tra i passanti, si può riconoscere il terrore che agita l’animo di molti. Intorno all’affare della farina non si hanno ancora particolari, speriamo però che tutto si accomodi in bene. Notizie di fonte attendibile giunte da Intra recano che durante la notte, mediante battello, sono sbarcate truppe di rinforzo con armi pesanti. Queste truppe hanno subito occupato la caserma e durante la notte hanno tenuto eccitato il già terrorizzato animo della gente, con un continuo sparare.

9,30 – Si può ora assistere alla comica sfilata di gente che sfolla, con i volti stravolti dal terrore.

10,00 – Si apprende che le vittime del battello Milano sono 31, in gran parte militi della Folgore.

11,30 – La calma sembra tornare, essendo la mattinata trascorsa senza incidenti. Secondo una mia opinione questa calma non lascia prevedere nulla di buono.

14,30 – Il tempo non vuole cambiare, nebbia ancora bassa con qualche squarcio dal quale ogni tanto fa capolino un sole pallido pallido. Ho appreso proprio ora, da fonte sicura, che il passaggio verso l’Ossola è stato chiuso dalle forze Partigiane. In questo momento vengono rese note le vittime dell’incursione dei giorni precedenti, erano residenti: a Intra: Colombo Giovanna, Ferri Pietro, Miello Caterina in Romani, Mor Anna Maria, Nebbia Gina in Lomazza, Passani Giuseppina, Pedroni Veneranda in Fimi, Resmi Efrem, Rizzato Caterina; a Pallanza: De Benedictis Anna in Pecis, Pella Renata, Raimondi Antonio; a Suna: Businelli Amalia in Paronelli, Cuzzi Franca, Daffonchio Jolanda, Matricardi Dina.

In seguito a ferite è deceduto anche il dott. Renato Albertini.

Colpito dal nemico, a bordo del battello “Milano” è caduto il milite Augusto Proserpio.

15,30 – La situazione sembra aggravarsi; da voci che circolano pare che in seguito al non avvenuto accordo tra la X e i Partigiani, questi abbiano deciso di togliere la forza elettrica; infatti da questo momento tutta la città è priva di luce.

Da Baveno apprendo che dopo l’avvenuto affondamento del battello si sono iniziate le ricerche delle persone mancanti all’appello, ma i corpi dei mancanti non sono reperibili e si crede siano stati distrutti dal fuoco. Per tutta la giornata è proseguita l’opera di ricupero delle salme delle vittime del battello “Genova”.

17,00 – Da testimoni oculari apprendo che le 31 vittime prima citate sono solo militi della Brigata Nera che sono state trasportate da Varese, però vi sono forse altri cadaveri di borghesi, il cui numero è ignoto in quanto il battello è affondato.

18,30 – La luce è tornata. Non posso ancora sapere la causa di tale interruzione. In questo momento si apprende una notizia che fa dimenticare un po’ tutto. Sono in distribuzione ben 300 gr. di formaggio grana per tessera. Si può osservare nelle botteghe l’affluire di gente tutta giuliva che nel vedere quel ben di Dio, come dissi dimentica ogni paura.

19,00 – Devo ora smentire la notizia secondo la quale un ufficiale della Mas si era recato nell’Ossola per parlamentare con le forze Partigiane.

I fatti si svolsero come segue: avuto l’ordine di mandare un parlamentare, gli ufficiali della X si rifiutarono e così indussero il comando delle forze Partigiane a mandare un loro parlamentare. Così, a bordo di una macchina è giunto in caserma un maggiore (che si crede sia un certo Superti) dell’esercito. Rimasto per lungo tempo a colloquio, si allontanò poi a bordo della stessa macchina.

20,15 – Da un testimonio oculare, un sacerdote, apprendo che oggi nei pressi di Cameri, è stato fermato un treno viaggiatori. Sono stati prelevati alcuni militari tedeschi. Svuotato il treno, avviarono la macchina a velocità folle, facendola cosi deragliare con alcuni vagoni.

21,00 – Sono uscito a fare due passi. Ma l’aria che si respira non sa di buono. Si sentono in lontananza continui spari e raffiche di mitraglia che non lasciano pensare nulla di buono. Per le vie non passa alcuno. Ormai si è messo a piovere ed il cielo è completamente coperto; però, essendovi la luna alta, un lieve chiarore permette di vedere abbastanza bene.

§23 · settembre 27, 2014 · Senza categoria · · [Print]

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