GLI AVVISI NON SONO MAI TROPPI …

GLI AVVISI NON SONO MAI TROPPI …

Si rinnova l’invito a non prendere alla leggera le disposizioni per evitare danni alla salute propria e altrui e a osservare scrupolosamente sempre e ora più che mai le norme di comportamento impartite. In particolare si raccomanda di indossare la mascherina, di cui purtroppo non pochi fanno a meno anche se obbligatoria, di mantenere le distanze interpersonali e di evitare assembramenti. Il rischio resta quello di vanificare gli sforzi finora compiuti i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti ma non possono considerarsi irreversibili se vengono meno comportamenti virtuosi, poiché l’emergenza non è finita.  Per ribadire tutte le principali disposizioni torna a girare per la città a cura del Comune l’auto con l’altoparlante, sottolineando quanto ancora ci sia bisogno di responsabilità personale e senso civico. 

  1. L’esercizio del terrorismo psicologico, di cui è lampante esempio l’automobile con gli altoparlanti uscita dai peggiori regimi totalitari, deve cessare. Non fa che aumentare il disagio per popolazione già colpita dal trauma della pandemia le cui ripercussioni sulla psiche, specialmente dei soggetti più deboli, quali bambini e adolescenti, segnerà una popolazione intera di persone.

    Oggi per strada c’era molta gente. Ma il rispetto delle regole c’è ed è completo. Non è dovuto alla presenza della polizia, ma alla consapevolezza condivisa e la responsabilità con cui agiscono le persone per strada. Se qualcuno fa qualche bravata – va sanzionato. Ma non si può trattare tutta la popolazione come se fosse un branco di mentecatti irresponsabili.

    Infine si rammenta che la mascherina è obbligatoria solo nei luoghi al chiuso aperti al pubblico come negozi, uffici pubblici e aziende. All’aperto questo obbligo non c’è finché si mantengono le distanze, che in ogni caso si consiglia di mantenere. L’utilizzo continuo della mascherina all’aperto, fra l’altro, può amplificare problemi respiratori di chi soffre di allergie e riduce l’ossigenazione del sangue di tutti – l’esatto contrario di ciò che persone oneste, dopo due mesi di quarantena, stanno cercando uscendo finalmente fuori.

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    • Sergio Ronchi 9 Maggio 2020, 23:55

      Ci sono osservazioni giuste, niente da dire, ma parlare di terrorismo psicologico ci sembra francamente esagerato. Non è invece esagerato ribadire le disposizioni in un momento delicato in cui c’è chi considera il pericolo ormai superato. Già, perché se è vero che il rispetto delle regole è sentito dalla maggioranza con consapevolezza e responsabilità, non si può purtroppo affermare che ciò valga per tutti e che il rispetto delle regole sia completo come Lei afferma. Basta uscire un poco per rendersi conto che così non è e che anzi non sono proprio pochi i casi in cui sono inosservate norme che mettono a rischio non solo la propria, ma anche l’altrui sicurezza. Insomma, guardiamo pure con fiducia al futuro, ma ribadire i richiami è ancora opportuno e non significa a nostro avviso trattare i cittadini da mentecatti irresponsabili.
      sr

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      • Chi non rispetta le regole va corretto ed eventualmente sanzionato. Ma non permettere alle persone anziane di sedersi sulle panchine (pur mantenendo le giuste distanze) o amplificare il disagio per le persone, spaventate e preoccupate, con una registrazione che continua ricordare a tutti che “dobbiamo tornare a lavorare” è un errore.

        Quello che la cittadinanza deve fare lo sta facendo da mesi e con una disciplina e dedizione esemplari. Piuttosto parliamo di chi ha responsabilità professionali e ancora oggi non dispone né test né quarantena ai familiari di persone diagnosticate – fattore fondamentale nella prevenzione dell’epidemia. Parliamo del fatto che non esiste un vero iter per la verifica dei contatti di chi viene colpito dal virus per avvertire le persone di assumere comportamenti volti a tutelare la salute propria e degli altri. Infatti, i paesi dove il virus ha mietuto meno vittime sono quelli dove il trattamento dei casi è contraddistinto da attenzione ai dettagli – non i paesi dove la popolazione viene terrorizzata e messa alla gogna per la naturale voglia di respirare l’aria pulita.

        Infine la situazione di stress che si sta ancora vivendo, al quale si sopraggiunge anche l’enorme disagio economico dovuto alla perdita di impiego, riduzione dei salari e la cassa d’integrazione che non viene erogata alla stragrande maggioranza dei lavoratori, va gestita non con gli spauracchi per tenere a bada il gregge, ma con coraggio e soluzioni concrete per alleviare i dolori e i sacrifici che tutti stiamo facendo per riuscire a superare questo momento di difficoltà.

        Ecco perché l’automobile pagata coi soldi pubblici per spaventare i cittadini è una non-soluzione, è una caduta di stile inspiegabile e abominevole, una codardia di pessimo gusto. Da eliminare dalle nostre strade e da non ripetere mai più!

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        • Sergio Ronchi 10 Maggio 2020, 11:46

          Ribadiamo, osservazioni giuste altre che rispettiamo, ma riteniamo esagerate e non condividiamo. Tot capita, ….
          sr

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