Riceviamo da Roberto De Magistris per la segreteria regionale del Grande Nord:
Stanno arrivando ai nostri comuni i fondi relativi ai progetti del PNRR, in alcuni casi sono stati stanziati importi importanti per opere strutturali coerenti con i piani di sviluppo programmati da sindaci ed amministratori attenti ed apprezzati.
Purtroppo non tutti i comuni vedranno esaudite le proprie richieste ma le cronache locali dei territori ci informatiche ingenti somme arrivano ai comuni e di questo non c’è che da rallegrarsi e complimentarsi con sindaci e tecnici che hanno saputo ideare e progettare per cogliere questa occasione storica di finanziamenti europei.
Una riflessione generale, però, va fatta perché mai i nostri comuni ed i nostri territori devono sperare esclusivamente nell’accesso a fondi comunitari o di altro tipo per realizzare interventi ed opere che fino a non più di trent’anni fa si sarebbero potuti fare attingendo alle casse comunali grazie a trasferimenti dallo stato di tasse regolarmente pagate da cittadini ed imprese?
La tassazione è aumentata senza sosta e senza sosta sono stati ridotti i trasferimenti di risorse ai comuni, il famoso residuo fiscale, tasse pagate in un territorio che non corrispondono a soldi pubblici investiti in quel territorio; uno stato centrale, insomma, che tassa sempre più e dà sempre meno agli enti locali trattenendo voracemente quanto più possibile.
Per forza i sindaci devono sperare in fondi PNNR o bandi di altro tipo; perché non possono le comunità poter usufruire delle tasse pagate? Passi per grandi progetti di respiro ampio, pensiamo al finanziamento tramite i fondi PNRR delle grandi opere infrastrutturali, ma perché mai i cittadini di un comune devono sperare in bandi vari per vedere messa in sicurezza una collina a rischio geologico , per sistemare le strade comunali o altre opere simili?
Oltre al 40% del PNRR destinato in partenza al sud il ministro Giovannini ha confermato che con le quote destinate ai territori svantaggiati i fondi al sud al 56%. Sui 220 miliardi del PNRR andrebbero 123 al Sud e 97 al Centro e al Nord e stiamo parlando di uno stanziamento europeo unico ed irripetibile.
Si dà il caso che ogni anno le sole regioni del Nord vantino un residuo fiscale tra i 110 e 120 miliardi. Ogni anno.
Se questi miliardi restassero nelle disponibilità dei territori che li hanno versati tutti i comuni del Nord avrebbero ogni anno molto più di quanto il PNRR dà una tantum e non a tutti.
Bravi tutti i sindaci che stanno riscuotendo le somme del PNRR ma se trattenessimo il nostro residuo fiscale tutti avrebbero molto di più, in pratica un PNRR all’anno.