I LAVORI FATTI MALE NON SI DEVONO PAGARE

I LAVORI FATTI MALE NON SI DEVONO PAGARE

Accese critiche sulla esecuzione dei lavori pubblici e sulle condizioni in cui versano le strade cittadine sono tra i temi più ricorrenti negli interventi delle minoranze nei confronti dell’amministrazione comunale. Ecco di seguito il nuovo comunicato diffuso (con allegate fotografie) dai consiglieri Damiano Colombo, Mattia Tacchini e Katiuscia Zucco:  La segnaletica stradale comprende i seguenti gruppi: segnali verticali, orizzontali, luminosi e attrezzature complementari. A Verbania abbiamo creato uno tutto nuovo: la SEGNALETICA SU PIANTE ED ESCREMENTI. Battute a parte, come testimoniano tristemente le immagini allegate, dobbiamo prendere atto ancora una volta di lavori eseguiti senza il minimo controllo, al punto da non rendersi conto che si sta verniciando sulle sterpaglie non rimosse (Verbania ne è ormai piena) e, addirittura, sulle deiezioni dei cani. Dopo questa ennesima scempiaggine, chiediamo all’assessore Scalfi di compiere un gesto forte: non pagare questi lavori malfatti! Inoltre, senza polemica, ma con molta fermezza e come sollecitiamo da tempo come gruppo politico, chiediamo che si inizi a verificare, seriamente e costantemente, l’operato di queste ditte pagate con i denari di noi contribuenti.

 

  1. Verbania e’ ormai in uno stato pietoso strade sconnesse, erba che ha invaso cunette, tombini intasati. I lavori apoaltati eseguiti male ma l’ufficii tecnico perche’ non segue i lavori verificando cone vengono eseguiti.

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  2. Personalmente quando pedalo ritengo che il mio obiettivo primario debba essere quello di arrivare vivo a destinazione e non di assecondare una serie di norme che sono state scritte da automobilisti allo scopo di regolare e tutelare l’uso dell’automobile. Per questo motivo quando sono in strada circolo occupando il centro della corsia, spostandomi sulla destra esclusivamente quando sono sicuro che l’automobile dietro di me possa sorpassarmi in tutta sicurezza.

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    • credo che l’indisciplina riguardi un po’ tutte le categorie….. Ovunque ci sono virtuosi e non.

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      • Non i ciclisti che devono a pedalare laddove si accumulano buche, rifiuti o detriti, oppure a raso di portiere che si potrebbero aprire all’improvviso.

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        • a parte che buche, rifiuti e detriti intralciano anche la circolazione automobilistica, spesso mi capita di vedere ciclisti che, pur avendo la pista ciclabile vuota, occupano lo spazio riservato alle auto…..

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          • Da quando c’è un “spazio riservato alle auto…”? La strada è percorribile da auto, moto, camion, biciclette, quadricicli a motore ecc, si legga il codice della strada! Eccetto dove ci sono limitazioni, e dove c’è la ciclabile non c’è alcun obbligo di percorrerla in bicicletta. Invece al contrario è VIETATO percorrere la ciclabile (Villa Taranto – Villa Giulia) in auto e soprattutto contromano (visto con i miei occhi più volte!).

          • è una questione di ragionevolezza. Che senso ha occupare lo spazio percorribile dalle auto quando ci sono le piste ciclabili? Inoltre vorrei capire come può un auto infilarsi in una pista ciclabile….. Altro che codice della strada, siamo al paradosso!

          • è una questione di ragionevolezza. Che senso ha occupare lo spazio percorribile dalle auto quando ci sono le piste ciclabili? Inoltre vorrei capire come può un auto infilarsi in una pista ciclabile….. Altro che codice della strada, siamo al paradosso!

          • Dipende quale ciclista …. Se è un ciclista turista è una cosa ,ma quando un ciclista da strada che si deve allenare su una ciclabile fatta di legno e poi bucare rischiandosi di farsi male alla velocità dai 25km in su ,probabile che Lei non fa parte del settore ciclismo e non va in bici da corsa ,giusto!!! E’ per quello che non può capire ……. P.S. Sono anch’io un automobilista Purtroppo vedo sempre di più che molti automobilisti non rispettano le distanze di sicurezza di 1,5 metri nella modalità di sorpasso, cosa che invece vedo viene rispettata in Trentino Alto-Adige.

          • beh, un ciclista professionista può sempre scegliere il percorso dove allenarsi…. Riguardo la distanza, dipende: se dei ciclisti invece di procedere in fila indiana si mettono orizzontalmente, allora sono loro a non rispettare il codice della strada!

      • Quindi,con una piccola considerazione di parte: superare 6 ciclisti in fila per 2 comporta il tempo di sorpasso di una automobile lenta, quindi piuttosto rapido, e in sicurezza, poiché costringe l’automobile ad attendere di non avere veicoli che provengano in senso contrario, ciò quando si vuole garantire che il sorpasso avvenga in sicurezza.
        Mentre, superando una fila indiana, di 6 corridori, si allungano i tempi e incoraggia l’automobilista ad avventare un sorpasso anche con veicoli che provengono in senso opposto… sacrificando la fila di ciclisti a pochi centimetri dell’automobile.“la tracotanza la sfacciataggine e la volgarità con cui rispondono al clacson che li avvisa!?” …suonare il clacson per chiedere strada al ciclista è molto peggio che sfacciato e volgare. Non solo trovo ipocrita sostenere che serve ad avvisare il ciclista (per il suo bene?) ma penso invece che suoni per rompergli (sfacciatamente) i maroni! ma forse non sai che rischi anche seriamente di farlo spaventare e magari cadere , il che non fà per nulla ridere! Prova invece a sorpassarlo con una manovra sensata (metti la freccia, cambia corsia e supera in sicurezza lasciandoli almeno il famoso metro e 1/2 di distanza!!) e se non hai lo spazio esiste anche il pedale del freno, schiaccialo e aspetta 5 secondi che magari avrai una condizione migliore per sorpassare….e probabilmente fermarti 100mt dopo al semaforo rosso! Non val la pena spaccare ossa, procurare ustioni da sfregamento su asfalto o ammazzare una persona perchè non puoi perdere 5 secondi di tempo…usate il cervello insomma!

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        • a parte il pensiero confuso che hai espresso, visto che non ho mai parlato di suonare al ciclista, c’è da dire che bisogna procedere in fila indiana, cioè verticalmente, non con l’aiuto borraccia al fianco, perché molte strade non hanno la larghezza necessaria. Questo significa usare il cervello e non essere arroganti.

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  3. “Notiziona” da prima pagina dei quotidiani. 30 cm di striscia bianca rovinata da due ciuffi d’erba (cresciuti forse da un muro di un privato, il quale probabilmente si è dimenticato di fare manutenzione), e una deiezione canina (chissà perché era a terra e il proprietario del cane non l’ha tolta….). Sarebbe da fare una commissione d’inchiesta per valutare l’entità del danno al Comune. E per quanto riguarda la Sig.ra Rosalba si vede che non gira tante città soprattutto in altre zone d’Italia. Se Verbania ha strade in stato pietoso, in altre parti potremmo dire che sono campi di battaglia.

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  4. Roberto De Magistris 6 Settembre 2021, 8:49

    per Cristian: “ciclista da strada che si deve allenare” questo si che è un paradosso.

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    • concordo in toto: forse qualcuno non sa che esistono i velodromi…. Inoltre, riguardo la distanza auto-bici sarei curioso di sapere se in Trentino Alto Adige le auto siano munite di misuratore laser sulle fiancate, magari inseriti nelle frecce, chissà! 😉

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  5. i commenti dimostrano quello che sostengo da sempre: le piste ciclabili sono esageratamente costose ed assolutamente inutili in quanto praticamente inutilizzate, ma sono di moda, dovendo sottostare alla dittatura nazi-ambientalista radical chic!

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    • spiacente ma, come tutte le cose, sono utili se le si sa usare. Non c’entra nulla il pensiero unico destrorso ecologista snob kitsch….

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