I PROBLEMI DEI FRONTALIERI IN UN INCONTRO AL TECNOPARCO

I PROBLEMI DEI FRONTALIERI IN UN INCONTRO AL TECNOPARCO

L’europarlamentare  Mercedes Bresso, l’onorevole Enrico Borghi ed il presidente della Provincia Stefano Costa si sono incontrati con il “Gruppo di Lavoro Tecnico sui temi dell’Economia Frontaliera” per un confronto di aggiornamento sul lavoro frontaliero. E’ stata  l’occasione per sottoporre all’onorevole Bresso, affinché possa esserne portavoce a livello di organismi europei, problematiche e preoccupazioni che affliggono non solo i lavoratori che si recano quotidianamente oltre confine ma anche le imprese italiane, soprattutto quelle artigiane, costrette ad osservare una serie di obblighi ed adempimenti per potere operare nella Confederazione Elvetica. Si è pure sottolineata – si legge in un comunicato siffuso dalla Provincia –  la peculiarità del Canton Ticino dove, a differenza di altri zone della Svizzera, le campagne antimmigrazione in atto da qualche tempo rendono  i rapporti più difficoltosi i rapporti; e del resto proprio in Ticino ha registrato il massimo successo l’iniziativa legislativa proposta dal partito di ultradestra contro l’immigrazione di massa i cui esiti rischiano di compromettere il principio della libera circolazione delle persone, suscitando rammarico e preoccupazioni nell’Unione Europea. L’onorevole Bresso, che fa parte della Commissione interparlamentare coinvolta nella questione della rinegoziazione dei rapporti con la Confederazione Elvetica dopo l’esito della consultazione popolare, ha evidenziato la necessità di individuare una soluzione eurocompatibile, considerando che è tutto interesse per il governo svizzero mantenere un accordo con l’ UE e definire una normativa accettabile in merito alla libera circolazione di persone ed imprese: in tale ambito dovrà essere disciplinato anche il lavoro frontaliero.  I rappresentanti del “Gruppo di lavoro” hanno evidenziato specifiche criticità, tra cui i problemi legati alla doppia imposizione fiscale, ai ristorni ed al mancato uso degli stessi in ambito di viabilità e trasporti. E’ emersa la necessità di concentrare gli sforzi per inquadrare le questioni sul tappeto in una norma di carattere generale e lavorare sull’ipotesi di uno statuto dei lavoratori frontalieri europei che garantisca ovunque equità di trattamento.

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