IL CARCERE DI VERBANIA UN’ISOLA FELICE NEL PANORAMA DEGLI ISTITUTI DI PENA ITALIANI

IL CARCERE DI VERBANIA UN’ISOLA FELICE NEL PANORAMA DEGLI ISTITUTI DI PENA ITALIANI

La situazione della casa circondariale di Verbania ne fa un’isola felice nel panorama degli istituti di pena italiani: è questo il giudizio espresso al termine della visita ispettiva compiuta dalla delegazione del Partito Radicale per conto del garante nazionale dei detenuti Rita Bernardini.  Della delegazione facevano parte Antonio Montani, Gianpiero Bonfantini, Augusto Verzetti, Giovanni Pagani.  Decisamente confortante il risultato dell’analisi compiuta; a rendere la situazione positiva concorrono diverse circostanze, dalle direzioni che si sono succedute alle buone condizioni delle celle, dalle opportunità offerte ai detenuti al tessuto del volontariato che interagisce con questa realtà cittadina. Positiva è pure la presenza di una educatrice in servizio e di un mediatore culturale. Attualmente i detenuti sono 59 (rispetto ad una capienza ottimale di 53 e ad  un limite di tollerabilità di 89), con 58 unità di personale addetto.  I detenuti (di cui 17 sono stranieri) sono divisi nelle sezioni ex dipendenti di forze dell’ordine (11), sex offender (11) e colpevoli di reati comuni (37); le tre sezioni sono assolutamente separate e senza alcun tipo di contatto l’una con l’altra e ciò crea alcuni problemi nella gestione della vita carceraria.   Tre detenuti tossicodipendenti sono in cura metadonica,  ma anche dal punto di vista sanitario non si registrano problemi.   I reclusi sono in massima parte recidivi; 41 scontano una condanna definitiva, gli altri 18 sono in attesa di giudizio.  A 10 ammontano coloro che sono impegnati in lavori all’interno del carcere, mentre 4 godono di semilibertà (di cui due impegnati nell’attività della Banda Biscotti e uno in quella della mensa sociale di Villa Olimpia).   In prospettiva si prevede la creazione di una nuova sezione “colletti bianchi” per reati contro la pubblica amministrazione e di una “sala dell’affettività”.  A creare qualche preoccupazione sono la mancanza di finanziamenti per il piano triennale dei progetti che va presentato entro fine mese e il previsto accorpamento con Biella.  Silvia Magistrini, garante del Comune da due mesi, osserva che i colloqui con i detenuti evidenziano situazioni umane e percorsi che possono condurre ad esiti positivi per il rientro nella vita sociale al termine della pena e sottolinea l’importanza di mettere in gioco con efficacia tutti i  possibili livelli di intervento utili per condurre a questo risultato.

Nella foto la conferenza stampa della delegazione del Partito Radicale al termine della visita.

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