IL CENTRO DEL SOLE DI LEGAMBIENTE TORNA ALL’ATTACCO CONTRO L’OFFSHORE DI ARONA

Entusiasmo degli organizzatori per il successo, denigrazione e opposizione degli ambientalisti continuano a contrapporsi a proposito delle gare di offshore sul lago: ecco il comunicato diffuso da Amelia Alberti, presidente del Centro del sole di Legambiente, in vista delle gare in programma nel fine settimana ad Arona.

Esauriti senza strepitosi entusiasmi i festeggiamenti per l’offshore di Stresa, ci aspettano per il prossimo week-end quelli di Arona, dove verranno riproposti con modalità ripetitiva i giri vorticosi di bolidi rombanti, per un divertimento assurdo, estraneo alle considerazioni più moderne sul modo di godere del tempo libero e nel contempo di superare la crisi ambientale e quella economica, che continuano a mostrare i denti. Molto più divertente, compatibile e veramente partecipata da persone vere, è stata la traversata a nuoto Arona- Angera e ritorno di domenica scorsa, dove centinaia di nuotatori erano accompagnati e incoraggiati da barche, canoe e persino da un catamarano fotovoltaico, che non aveva niente da invidiare ai catamarani degli offshore: meno veloce, certamente, ma silenzioso e a zero emissioni, e con un carburante specialissimo a costo zero garantito, il sole. Altrettanto divertente e a consumo e inquinamento zero, le due regate veliche che si svolgeranno nel week-end del 14-15 settembre a Dormelletto, in particolare la Junior Cup con circa 50 ragazzini dagli 8 ai 14 anni impegnati in una regata della Federazione della Vela. Queste sono le iniziative che ci piacciono, e che non turbano i naturali cicli del lago. Che c’azzecca, infatti, il lago Maggiore con Dubai, i suoi sceicchi, gli emiri, le città fantasma sorte con i loro improbabili grattacieli sulla sabbia del deserto grazie agli sconfinati giacimenti di petrolio, che hanno dato ricchezza a pochi e lasciato misera la popolazione? Perché dobbiamo desiderare questi assurdi gemellaggi, nella speranza ogni volta frustrata che qualche bava di ricchezza rimanga appiccicata anche a noi? E, se – per assurdo – un monitoraggio scientifico delle ricadute economiche dall’evento dimostrasse fondata questa illusione, smentendo il nostro scetticismo, che cosa dovremmo fare, secondo i due sindaci illuminati? Trasformare il nostro meraviglioso catino di iridescenze celesti in una pista sempre disponibile per gare adrenaliniche? Impedire l’accesso al lago di bagnanti e canoisti, per non vederli falciati dalle eliche e ammorbati dai tubi di scarico? Concedere per sempre i nostri lungolago ai container degli organizzatori, togliendone l’uso al passeggio e alle chiacchiere? No di certo, non lo permetteremo. Si impegnino piuttosto a ripensare tutta la navigazione sui laghi, dando più spazio e valore ai mezzi meno inquinanti, a cominciare, ad esempio, dai battelli, i cui motori hanno sicuramente bisogno di una buona revisione, o dismissione, visti il colore e il puzzo dei loro sbuffi di scarico. Un ambiente accogliente, gemellato con i laghi e i luoghi più belli del mondo, può trasformarsi nella vera fonte di benessere permanente per la popolazione del nostro territorio. Che i nostri sindaci si informino sugli studi d’area più attuali, e lascino perdere le sguaiataggini degli offshore

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