IL COMUNICATO DI CGIL-CISL-UIL SUL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI DEL CENTRO ITALIA

IL COMUNICATO DI CGIL-CISL-UIL SUL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI DEL CENTRO ITALIA

Confindustria e Cgil Cisl Uil, di fronte alla drammaticità della situazione determinatasi a causa del sisma che ha colpito le popolazioni dei territori del Centro Italia, hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso le popolazioni così duramente colpite. 
A tale scopo è stato attivato un “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia” nel quale, a seguito dell’invito rivolto loro da Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori pari ad una ora di lavoro e un contributo equivalente da parte delle imprese.   Detti contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT 94 V 01030 03201 000002589031  BIC  – PASCITMMRM   attivato presso Monte dei Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA, con la firma congiunta di un rappresentante per organizzazione appositamente delegato dal rappresentante legale di ciascuna di queste. 
Pertanto, la sottoscrizione del presente atto è da intendersi anche come delega ai signori Giancarlo Coccia per CONFINDUSTRIA, Laura di Martino per la CGIL, Giovanna Ventura per la CISL, Alessandro Cafagna per la UIL, ai fini degli adempimenti bancari di cui sopra. 
Per espressa volontà delle parti stipulanti, il detto c/c dovrà essere estraneo al patrimonio finanziario delle organizzazioni firmatarie e, di conseguenza, non troverà riscontro nella contabilità di ciascuna organizzazione. 
La raccolta dei fondi avrà termine il 31 gennaio 2017. 
Confindustria e Cgil, Cisl e Uil effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto entro il mese di ottobre 2016, in coerenza con le indicazioni delle Istituzioni locali e delle autorità preposte al piano della ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi / strutture di pubblica utilità – e la più rapida utilizzazione considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare la ricostruzione.

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