IL FOTOGRAFO VERBANESE NATALE ZOPPIS ESPONE AL BRUNITOIO DI GHIFFA

IL FOTOGRAFO VERBANESE NATALE ZOPPIS ESPONE AL BRUNITOIO DI GHIFFA

Sabato 12 ottobre alle ore 17.30 presso la Sala Esposizioni “Panizza” in corso Belvedere a Ghiffa, l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “Il Brunitoio” inaugura la mostra del fotografo verbanese Natale  Zoppis intitolata DALLA TERRA ALLA LUNA.  Rinfresco offerto da Verbania MillEventi. La mostra, realizzata con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Vco, sarà aperta fino al 3 novembre 2024 con orario di visita da giovedì a domenica ore 16-19.

Nove immagini fotografiche dal titolo “Dalla Terra alla Luna” citazione del romanzo  fantastico di Jules Verne del 1865 – dichiara l’autore –  compongono questo mio nuovo lavoro realizzato in  Normandia a Mont Saint-Michel.  E’un viaggio-racconto, tra Terra e Luna, basato sull’idea di paesaggio analogo: due paesaggi  antitetici, uno reale e uno fantastico, si fondono formando un nuovo e unico paesaggio. A contribuire, capovolgendo l’idea di visione del reale, è la Luna che con la sua attrazione  gravitazionale stabilisce i flussi delle maree e trasforma il paesaggio reale in un lunare  panorama fantastico. Ad occupare questo territorio ambivalente è l’uomo, presenza lontana, descritta unicamente  da minuscole tracce: impronte di passaggio o minimi spostamenti di pietre da preistorico  uomo costruttore – homo habilis -. La figura umana è presente come messa in scena distante,  impercettibile, fagocitata dal paesaggio che la sovrasta, simile alle rappresentazioni  schematiche delle primitive pitture rupestri. Figura piccolissima annegata nel paesaggio,  dove viene ad assumere una presenza surreale, o metafisica, in partenza o in arrivo da luoghi  sconosciuti: forse dalla Terra o forse dalla Luna.   

Natale Zoppis nasce nel 1952 a Verbania, dove vive e lavora. Nel 1975 frequenta a Milano la Scuola di  Fotografia della Società Umanitaria. Dal 1984 inizia un articolato percorso di ricerca che ha come base la  memoria, utilizzando materiali estranei al processo fotografico tradizionale come fotocopie, corde, cartoni e  graffe metalliche. L’artista usa la fotografia per analizzare la possibilità di dialogo con altri linguaggi,  facendo interagire memoria e identità, eros e thanatos, sacro e ritualità popolare.  Dal 1983 espone in mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero. Selezionato dall’European  Photography Award nel 1992, espone a Parigi e a New York in una mostra personale alla Galleria Urban  Architecture e in altre importanti gallerie. Ha condotto anche seminari a Milano e a Torino. Sue immagini  sono nelle seguenti collezioni: Casa della Cultura, Puebla, Messico, Bibliothèque National, Parigi,  International Polaroid Collection, Museum of Photography, Vienna, Galleria Civica, Modena, Fondazione  Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba, Museo di fotografia Contemporanea, Cinisello Balsamo, Milano,  Collezione Malerba, Milano ed in altre raccolte sia pubbliche che private.   (A cura di Ubaldo Rodari) 

 

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