
Si è spento all’età di 100 anni il professor Matteo Cammareri. Siciliano di origine ma verbanese di adozione, docente e dirigente scolastico assai noto in città, lascia di sè un ricordo indelebile in generazioni di studenti e in tutti coloro che lo hanno conosciuto per le doti professionali, culturali e umane che lo hanno contraddistinto. Era noto nel mondo della scuola anche come autore di validi testi di insegnamento adottati in numerosi istituti. Lascia la moglie Pina, le figlie Valeria e Amalia, due nipoti. Il funerale si è svolto oggi nella chiesa di San Leonardo. Vicina al dolore della famiglia è la nostra testata, alla quale il professor Cammareri ha anche collaborato in alcune circostanze. Ci piace ricordarlo con il seguente articolo pubblicato nel luglio 2014 e tratto dallo scritto che inviò a noi e al locale Comandante dei Carabinieri in occasione del 200° anniversario dell’Arma:
“La festa dei Carabinieri, celebrata in sede locale come ovunque con particolare solennità per i 200 anni di fondazione dell’Arma, unisce idealmente tutto il Paese. Proprio in questa chiave assume particolare significato un ricordo che nella circostanza ha voluto rendere noto il professor Matteo Cammareri. E’ un episodio di cui sono stato diretto testimone quando ero studente a Palermo – dichiara il professore – e che mi sembra giusto richiamare in questo anniversario, come degna dimostrazione di una istituzione che ha onorato, nel tempo e in ogni circostanza, il sentimento di italianità. La memoria risale al 1949, dunque al tempo segnato dalla presenza in Sicilia di Salvatore Giuliano, e in particolare all’episodio della strage di Bellolampo in cui, dopo un attacco degli uomini di Giuliano alla caserma dei Carabinieri, un camion con uomini del Battaglione Mobile di Palermo inviato in rinforzo venne fatto saltare su una mina provocando la morte di 7 Carabinieri. Cammareri presenziò ai funerali tra la folla angosciata e disperata raccolta davanti alla cattedrale di Palermo e ciò che resta indelebile nella sua memoria sono le parole allora pronunciate con voce rotta dall’emozione da Vittorio Emanuele Orlando davanti alle bare avvolte dal tricolore. Ero al fronte con re Vittorio Emanuele III nella prima guerra mondiale – disse lo statista già presidente del Consiglio e della Camera –, per constatare cosa restava del nostro esercito dopo la battaglia di Caporetto. Si ascoltavano testimonianze sconvolgenti, quando in mezzo a quello sfacelo fecero la loro comparsa due Carabinieri, fieri malgrado tutto, dall’incedere fermo e solenne, austeri come sempre. Il cuore mi si riempì di orgoglio e di speranza: i confini della patria sono al sicuro, dissi fra me. Seguì un lungo e convinto applauso: Credo che si possa idealmente prolungarlo mentre l’Arma festeggia il secondo secolo di vita – commenta Cammareri –, a testimonianza di una forza morale rimasta invariata nel tempo e che merita tutta la nostra riconoscenza e il nostro rispetto”.
Ho avuto il piacere di collaborare con il Prof.Matteo Cammareri quando fu nominato Presidente Corsi Abilitanti per insegnanti di lingua nglese presso l’istituto Statale V.Bosso via Meucci 9 Torino.Non dimentichero’ mai i suoi sorrisi la sua forte empatia unita ad una forte professionalita’ e cortesia.