
Sabato 15 marzo alle 15.30 primo evento della stagione estiva del Museo del Paesaggio con un’esperienza speciale per il pubblico. Nuova visita guidata con la storica dell’arte Ilaria Macchi alla mostra di Davide Maria Coltro “Lo sguardo lucente. Paesaggi mediali ai tempi dell’AI” a cura di Elena Pontiggia. Nel corso della visita, cambio di flusso mediale in diretta da parte dell’artista. In remoto, dal suo studio, Davide Maria Coltro agirà su un’opera esposta, modificando l’immagine. La possibilità dell’artista di intervenire in tempo reale sul flusso di immagini contraddistingue il quadro mediale, luogo di accadimenti pittorici. Il pubblico potrà assistere all’eccezionale momento di cambio dell’opera. Prenotazione obbligatoria scrivendo a prenotazioni@museodelpaesaggio.it. Costo 8 euro a persona, 5 per i soci del museo, comprensivo di biglietto di ingresso e visita guidata.
Questo evento speciale inaugura la nuova stagione del museo e gli orari estivi. Palazzo Viani Dugnani è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, chiuso il martedì. mLa mostra di Davide Maria Coltro “Lo sguardo lucente. Paesaggi mediali ai tempi dell’AI” è allestita fino all’11 maggio. Un’altra visita guidata è in calendario sabato 19 aprile. L’esposizione, divisa in due sezioni e sempre in divenire, racconta l’indagine di Coltro sul genere pittorico del paesaggio, dai Quadri Mediali dei primi anni Duemila a lavori realizzati appositamente per l’allestimento di Verbania, anche con l’impiego dell’Intelligenza Artificiale. Le sue opere sono in dialogo con la collezione permanente di quadri e sculture di Palazzo Viani Dugnani.
Proseguono anche i momenti dedicati ai bambini. A Palazzo Viani Dugnani sempre sabato 15 marzo laboratorio creativo per i piccoli dai 5 anni con Laura Grassi di LiberArti. Si comincia alle 15. Ad ispirare il pomeriggio sarà ancora la mostra di Davide Maria Coltro. Informazioni e prenotazioni scrivendo a info@liberarti.net . Costo 4 euro a bambino. Il progetto Cultura per Crescere finanziato da Fondazione Compagnia di San Paolo sostiene i laboratori 0-6 anni.
NELLE FOTO la mostra e Davide Maria Coltro
La mostra di Davide Maria Coltro, “Lo sguardo lucente”, è un’esperienza interessante, un’immersione in un paesaggio mediale in perenne trasformazione. Le opere più recenti, quelle generate dall’intelligenza artificiale, più dirette all’astrattismo, ci proiettano in un mondo di catastrofi climatiche, eruzioni e visioni cosmiche, un’eco del caos che ci sovrasta.
Coltro, con la sua arte, ci svela la fragilità del paesaggio, la sua capacità di mutare e dissolversi, come la nostra società. Le immagini, in continua evoluzione, ci ricordano l’assenza di staticità, la soggezione al cambiamento, alla metamorfosi. L’orizzonte che richiama Turner, con i suoi tramonti infuocati, è simbolo di bellezza e precarietà. Ma quell’orizzonte è destinato a svanire, inghiottito dall’eruzione, dal caos primordiale.
Il Museo del Paesaggio, pur offrendo un’esperienza stimolante, soffre di una penuria di spazi per l’arte contemporanea. È un peccato, perché Verbania ha un potenziale immenso, ma sembra incapace di sfruttarlo. Villa Giulia, ad esempio, potrebbe diventare un polo culturale di rilievo, ma rimane chiusa per la maggior parte dell’anno.
È solo una questione di volontà politica, di miopia culturale, di incapacità di visione? Di sicuro, Verbania si accontenta di vivere di rendita, di crogiolarsi nel ricordo di un passato glorioso, senza il coraggio di reinventarsi.
L’evento del 15 marzo, con la visita guidata e la modifica dell’opera in diretta, è stata un’iniziativa interessante, soprattutto grazie alla curatrice, ma rischia di rimanere un evento isolato, un fuoco fatuo.
Verbania necessita di una visione, di una strategia culturale a lungo termine, di una politica che sappia valorizzare il suo patrimonio e proiettarlo nel futuro.
L’arte, come sempre, ci pone di fronte alle nostre responsabilità, ci obbliga a confrontarci con la realtà. La mostra di Coltro è un monito, un invito a riflettere sul nostro rapporto con il paesaggio, con la natura, con il futuro.
Verbania, invece di chiudersi in sé stessa, dovrebbe aprirsi al mondo, dialogare con l’arte contemporanea, diventare un laboratorio di idee e di sperimentazioni. Solo così potrà rinascere e ritrovare la sua anima autentica.