IL PD SULL’EPISODIO DI ARIZZANO: COME PREVENIRE IL PROBLEMA

IL PD SULL’EPISODIO DI ARIZZANO: COME PREVENIRE IL PROBLEMA

La segreteria del Partito Democratico di Verbania interviene sul caso dei disordini provocati da alcuni profughi nella struttura di Arizzano. Espressa piena  solidarietà agli operatori del centro ed agli agenti aggrediti, il documento diffuso interviene sulle modalità con cui si possono prevenire tali problemi delineando un percorso per  superare e modificare la situazione attuale, passando dai Centri di accoglienza straordinaria al Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo:

 

Oggi l’esperienza CAS, ovvero della gestione dei centri di accoglienza straordinaria, è veicolata in maniera inappellabile dalla Prefettura che, ricevuta la richiesta dal Ministero degli Interni di collocare sul territorio determinati numeri di rifugiati e individuata, tramite un Ente Gestore, una struttura, organizza la collocazione di queste persone senza interloquire con la comunità che si troverà, volente o nolente, ad accogliere. La comunità verbanese e dei comuni nei dintorni, va detto, ha saputo accogliere e le esperienze sino ad oggi vissute sono state decorose: molti ragazzi ospitati hanno restituito in termini di lavori di volontariato e le esperienze di tirocinio presso le aziende hanno da qualche tempo preso un certo ritmo cosicché molti rifugiati stanno apprendendo il modello di lavoro occidentale, tema prioritario se si parla di inclusione sociale. Ma mancano almeno due elementi in questo precorso. Prima di tutto il coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali prima dell’arrivo dei rifugiati, perché queste possano fare delle scelte in tranquillità rispetto a come rispondere alle richieste di accoglienza; infine, la possibilità di puntare concretamente su quelle persone che esprimono nei fatti la loro volontà a rimanere, avendo ovviamente i documenti in regola. Quella dei documenti è, poi, una questione tanto importante quanto complessa perché capita che soggetti di valore non ottengano i permessi mentre persone meno volenterose sì.

Ma per rispondere alle due questioni prima citate, cioè al tema su csa possiamo fare noi come Partito e Amministrazione nel concreto, è necessario che l’esperienza CAS venga superata con l’esperienza degli SPRAR (Sistema di protezione rifugiati e richiedenti asilo). Quest’ultima permette che il Comune, o una associazione di Comuni, diventi il decisore politico e amministrativi relativamente ai flussi:  il Comune potrà decidere quante persone ospitare;tali persone avranno i documenti già in ordine; l’esperienza CAS verrà congelata per cui la Prefettura non potrà aumentare la presenza di questo genere di accoglienza. Questo condurrà ad un processo di integrazione più sicuro per comunità locale e ospitati e permetterà di lavorare con persone serie che vogliono costruirsi un futuro qui e hanno i diritti riconosciuti perché ciò possa avvenire.

arizzano profughi

  1. perchè si continua a chiamarli rifugiati quando questi non sono nemmeno il 3% degli arrivi……..sono clandestini……

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