IL RICORDO DI DON CLAUDIO MARIANI

 

L:’intervento di Emma Caretti Lomazzi.

Abbiamo ricordato ieri la cerimonia con cui è stata posta una targa sulla casa natale di don Claudio Mariani, canonico di San Vittore, studioso e storico locale. Ecco ora l’intervento con cui lo ha ricordato Emma Caretti Lomazzi, presidente della Famiglia Intra che ha promosso l’iniziativa:  Don Claudio non avrebbe voluto certamente questa lapide: era una persona molto riservata nei confronti dei suoi sentimenti, della sua persona, amava stare in compagnia, durante le feste e le uscite della Famiglia Intresa: godeva veramente, partecipava con tutto il suo essere e sapeva ridere di gusto, si trovava bene con le persone semplici, non lasciava mai trasparire la sua cultura e aveva sempre in serbo storie ed aneddoti per ripercorrere il …”Viale delle Rimembranze”… memorabili le gite in battello e qualche pesciolata all’isola…..

Nacque in questa casa nella notte del 27 luglio 1921 durante un furioso temporale, al lume di candela, questo ricordava spesso. A questa casa rimase affezionato, ma, seguendo il consiglio di sua mamma seguì sempre il prevosto. Sua mamma diceva: Dove va il prevosto e gli altri preti, ti ve anca ti. Del resto, ormai anziano, nonostante il prevosto Leonardi lo invitasse a stare nell’appartamento in condominio, lo seguì in via de Lorenzi . Ricordava che da questa casa vedeva il Circolo e forse si vedeva bambino giocare nel prato con suo cugino Francesco.

Una persona gli suggerì l’idea che anche a Intra potesse esserci una Famiglia Intresa , l’accolse subito ed eccoci qui a distanza di 35 anni. La F. I. fu presto la sua seconda famiglia, in essa profuse tutte le sue energie.

Nell’art. 2 dello statuto scrisse: la F.I. persegue lo scopo di promuovere iniziative atte a incrementare l’interesse e a diffondere i valori della cultura e delle tradizioni intresi, in particolare di conservare l’uso del dialetto. Aveva un carattere deciso, venutogli senz’altro dalla nonna e dalla mamma, ma un carattere che sapeva mediare, che sapeva cogliere l’essenziale delle cose e lasciare perdere il contorno, il contingente. Non imponeva la sua idea, ma la spiegava ed era talmente chiaro e giusto quello che sosteneva che nel consiglio della Sua “Famiglia Intresa” non si poteva fare a meno di attuare quello che proponeva (qualche volta “obtorto collo”). Veniva interpellato essendo la memoria e la fonte storica del paese, ma quando le Sue notizie o i Suoi pareri non coincidevano con quello che si era deciso e si sperava che lui avallasse, lo si lasciava perdere (e questo succedeva spesso…) Quanto ha lottato per la conservazione e la ristrutturazione della tettoia!

La sua cultura, il suo amore per la storia della nostra terra li ha espressi scrivendo su “Verbanus” la rivista dei Verbanisti. Di Intra sapeva e conosceva tutto e tutti, diceva di essere entrato in quasi tutte le case di Intra

Questa lapide l’abbiamo voluta noi, perchè chi passa (è vero non è il lungo lago o la contrada dove tutti passano…) si ricordi che il canonico Mariani va annoverato fra gli studiosi e i cultori della nostra terra insieme al Müller e al De Lorenzi.

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