IL TEMPO DELLA BUZZA NEI DISEGNI DI GIANNI PIZZIGONI E IN UNA CONFERENZA

IL TEMPO DELLA BUZZA NEI DISEGNI DI GIANNI PIZZIGONI E IN UNA CONFERENZA

Venerdì 26 giugno alle ore 18.30 al Parco Besozzi Benioli di Intra si inaugura la mostra “Il tempo della Buzza – Disegni di Gianni Pizzigoni” con fotografie di Natale Zoppis, curata da Ubaldo Rodari per Il Brunitoio e patrocinata dal Comune, con presentazione di Tullio Bagnati. La mostra propone le ventidue illustrazioni realizzate da Gianni Pizzigoni per il volume “Il tempo della buzza. Taglio e flottazione del legname in Val Grande e dintorni nei secoli XVI-XIX”, edito nel 2011 dal Parco Nazionale Val Grande, scritto da Silvano Carnesecchi (1922-2000). L’ esposizione ha l’ obiettivo di valorizzare studi e opere legate al nostro territorio: la “buzza” è il fiume San Bernardino in piena che, dopo aver raccolto le acque di diversi rii della Val Grande, ingrossati dalle piogge torrenziali, arriva impetuoso al lago. La forza dell’acqua veniva usata per trasportare, mediante la flottazione, il legname che proveniva dai boschi delle valli e veniva radunato a Intra, centro di raccolta, trasformazione e distribuzione soprattutto in direzione di Milano.

Sul tema  Il tempo della Buzza. Taglio e flottazione del legname in Val Grande è in programma inoltre sabato 27 giugno alle ore 21.15 al Parco Besozzi Benioli – vicolo Jacchini una conferenza a cura di Leonardo Parachini. Posti limitati, prenotazione obbligatoria info@ilbrunitoio.org, cellulare 349 4387320.

Gianni Pizzigoni (1941-2018) storico dell’arte e amatissimo insegnante, è stato direttore artistico del Museo del Paesaggio di Verbania per oltre quarant’anni. Negli anni Settanta riqualificò l’Ente mantenendo salde le indicazioni del suo storico fondatore Antonio Massara. Il Museo divenne punto di riferimento sul territorio verbanese per lo studio e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, artistico e culturale. Attentissimo ai valori artistici presenti sul territorio, Pizzigoni ebbe il merito di aver attribuito a Tanzio da Varallo le quattro tele conservate presso la chiesa di San Leonardo a Pallanza. Il suo approfondito lavoro di catalogazione delle ville e dei parchi del Lago Maggiore fu sostenuto dalla Regione Piemonte e permise l’istituzione del Centro Studi del Paesaggio che assunse ben presto un rilievo internazionale, attraverso la collaborazione con la Royal Horticultural Society di Londra e con l’Università di Toronto. Profondamente innamorato della sua terra che conosceva intimamente, Pizzigoni nel suo girovagare per studiare e conservare opere e manufatti, riprese a guardare con occhio d’artista, regalandoci preziosi lavori disegnati su carta con le matite colorate che sono stati oggetto di esposizioni. Questa sua passione per il disegno è un altro di quei doni che lo hanno accompagnato nella vita, testimoniando di fatti, storie ed accadimenti del territorio, della “sua Intra”, dove nel 2007 con l’apertura della Casa Ceretti, inaugurò il terzo polo museale dedicato alla didattica e all’arte contemporanea.La scelta di proporre alcuni disegni di piccolo formato dedicati al tempo della “Buzza”, vuole sottolineare l’attenzione di Pizzigoni per il bello e l’autentico. La mostra, pensata all’aperto, ben si addice ad uno spazio intimo – riservato ma denso di storia – come il Vicolo del Ciancino che lambendo nel suo percorso il parco Besozzi-Benioli giunge sul sagrato della chiesa di Santa Marta, ultima culla delle sue attenzioni. Con la sua collaborazione al Comitato Santa Marta per il recupero ed il restauro della chiesa, Pizzigoni ha dato continuità al pensiero di Massara, a conferma di un infinito amore per il suo territorio.                                                                               La mostra rientra nel progetto ideato dal Il Brunitoio Officina di Incisione e Stampa “Fase Arte – incontrare l’arte in città” nasce dall’esigenza di offrire una risposta concreta al cambiamento imposto dall’emergenza odierna che ha investito profondamente anche il mondo della cultura. È necessario ideare e progettare nuove modalità di valorizzazione e di fruizione del nostro patrimonio artistico che, nel rispetto delle misure sanitarie previste, possa continuare a offrire contenuti culturali di qualità avvicinando le persone all’arte e alla bellezza.

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