IN PIEMONTE REGRESSIONE DEL VIRUS PIU’ LENTA

IN PIEMONTE REGRESSIONE DEL VIRUS PIU’ LENTA

Sono 17.773 (+527 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 2.384 in provincia di Alessandria, 870 in provincia di Asti, 703 in provincia di Biella, 1.762 in provincia di Cuneo, 1.640 in provincia di Novara, 8.383 in provincia di Torino, 841 in provincia di Vercelli, 893 nel Vco, 205 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.  I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 369, i ricoverati non in terapia intensiva 3.335. Le persone in isolamento domiciliare sono 9.361. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 74.060, di cui 38.086 risultati negativi.    I pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 1.473 (101 in più di ieri): 85 (+2) in provincia di Alessandria, 73 (+4) in provincia di Asti, 82 (+8) in provincia di Biella, 147 (+17) in provincia di Cuneo, 102 (+3) in provincia di Novara, 792 (+53) in provincia di Torino, 91 (+6) in provincia di Vercelli, 78 (+8) nel Vco, 23 provenienti da altre regioni. Altri 1.266 sono “in via di guarigione”.    Il totale complessivo  dei deceduti risultati positivi al virus è ora di 1.969 di cui: 389 ad Alessandria, 97 ad Asti, 131 a Biella, 137 a Cuneo, 194 a Novara, 803 a Torino, 107 a Vercelli, 88 nel Vco, 23 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

È in arrivo nei Centri Operativi Misti del Piemonte la seconda fornitura di mascherine per i Comuni: la Protezione Civile ne sta consegnando in queste ore altre 130.000, che i sindaci potranno ritirare e distribuire secondo le esigenze del proprio territorio. Il quantitativo destinato ad ogni Comune è stabilito secondo un criterio demografico e comunque alle persone più esposte e  in base alle necessità.

Dichiarazioni odierne del governatore Alberto Cirio: Stiamo vivendo quello che Lombardia, Veneto ed Emilia hanno vissuto dieci giorni prima. Abbiamo uno scostamento che ci dice che da noi il virus sta andando via ma in modo più lento, mentre il dato dei ricoveri in terapia intensiva è positivo e continua a dirci che negli ultimi dieci giorni la curva si appiattisce. Dobbiamo mantenere le misure di contenimento e trovo assurdo permettere di riaprire una libreria. Stiamo lavorando per far stare la gente in casa e riaprire una libreria vuol dire che giustifico il fatto che uno esca per andarsi a comprare un libro. Non l’ho proprio capita. Stiamo predisponendo una guida per chi vuole lavorare in sicurezza. Abbiamo bisogno che le nostre attività ripartano e quindi facciamo una proposta al Governo, scientificamente testata dall’Università, che può dare una graduazione magari anche legata all’età, per far tornare a lavorare le persone meno esposte al rischio. Penso si possa ragionare su un orario di  lavoro diverso, magari che non preveda la mensa.

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