INNALZAMENTO LIVELLO LAGO, PROTESTE A VALANGA E NON SI ESCLUDONO AZIONI LEGALI

INNALZAMENTO LIVELLO LAGO, PROTESTE A VALANGA E NON SI ESCLUDONO AZIONI LEGALI

Un gravissimo errore della Regione Piemonte.  Uno schiaffo al territorio. Una pazzia.  Una scelta errata e molto grave. Sono solo alcune delle espressioni con cui oggi si reagisce da parte di amministratori e operatori turistici alla scelta della Conferenza dell’Autorità di bacino del fiume Po, di dare il via libera il all’ulteriore innalzamento del livello massimo estivo del Lago Maggiore fino a 1,5 metri sopra lo zero. Si lamenta che nonostante il fronte compatto dei sindaci del Lago Maggiore a vincere è stata solo la Regione Regione Lombardia e la Regione Piemonte nulla ha fatto per evitare i gravi danni  che il provvedimento procurerà al turismo, aggiungendo che la lotta per cambiare questo indirizzo proseguirà in ogni sede possibile. Ecco la dichiarazione del sindaco Silvia Marchionini, pronta alla battaglia legale:  E’ uno schiaffo a questa territorio, non si tiene conto delle ragioni ambientali, turistiche e di protezione civile, Non escludo la battaglia legale: la decisione di alzare il livello sperimentale del Lago Maggiore nel periodo estivo è sintomo del totale disinteresse della Regione Piemonte nei confronti del Verbano. Calcisticamente parlando, il risultato è Lombardia-Piemonte 1-0. Ci ricordiamo tutti quanto successo a luglio, quando ho dovuto intervenire con il Consorzio del Ticino perché il lago era cresciuto molto rapidamente. E’ un esempio del perché questo nuovo livello massimo autorizzato rappresenta un rischio, serio, per il territorio.

 

 

  1. Battaglia infinita. Conta solo chi produce “a valle” del lago e non sul lago. Agricoltori, produttori di energia, ecc. Poi magari hanno il coraggio di venire in vacanza sul lago e lamentarsi che non ci sono le spiagge.
    Il giorno che il lago non avrà spiagge e che uscirà facendo danni a privati e ad aziende sarebbe da portare il conto a quelli a “valle” solo così cambieranno le cose. Contano solo i loro interessi e non i nostri.

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    • bisognerebbe rafforzare le barriere di contenimento, come gli argini di un fiume. Invece si cerca sempre di forzare la natura.

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