“IO RESTO A CASA” SENZA NESSUN CEDIMENTO ….

“IO RESTO A CASA” SENZA NESSUN CEDIMENTO ….

Forze dell’Ordine e Vigili Urbani hanno segnalato a più riprese il comportamento dei verbanesi rispettoso (salvo limitate eccezioni) dell’obbligo di non lasciare la propria abitazione e di limitare le uscite al rispetto di tempi, modi e motivi rigorosamente previsti.  Ogni deroga  rappresenta del resto un imperdonabile segno di irresponsabilità verso se stessi e verso gli altri ed è ciò che va assolutamente compreso prima ancora di dover richiamare l’aspetto sanzionatorio delle trasgressioni, peraltro assai pesante data la gravità delle conseguenze.  L’andamento dei contagi sta del resto dimostrando come la rigidità adottata cominci a dare i suoi frutti, ma occorre che essa prosegua finchè necessario e che l’ imperativo “Io resto a casa” continui ad essere rispettato  da tutti senza il minimo cedimento. Nella fase attuale il rischio è che proprio  le notizie sulla riduzione del ritmo di crescita dei contagi e sulla minore aggressività del virus,  unite all’avvicinarsi di giorni festivi che in condizioni normali sono legate alle tradizionali uscite primaverili,  possano indurre ad un allentamento nei comportamenti e ad un atteggiamento più blando nei confronti dei divieti esposti, quasi che il pericolo fosse ormai alle spalle. Ciò invece non è ed occorre proseguire nella linea dura con condotte di rispetto rigoroso e assoluto dei limiti imposti da Governo e Regione.  Errori nella condotta delle persone sono estremamente pericolosi e potrebbero vanificare gli sforzi finora compiuti. La popolazione nel suo complesso dimostra di recepire questo messaggio, come testimoniano anche espressioni sdegnate con cui parecchi lettori  nonchè gruppi politici commentano  dichiarazioni e comportamenti definiti irresponsabili e incoscienti (valga per tutti la notizia dell’autorizzazione di un mercato a Omegna).

  1. a proposito del non creare false illusioni: non sarebbe stato opportuno prolungare il lockdown per un altro mese, invece di soli 15 giorni? Almeno per evitare il timore di passare da una proroga mensile ad una probabile reiterata quindicinale. Sempre che non si voglia, dopo le festività, e soprattutto alla luce di risultati ancor più confortanti (si spera vivamente) iniziare ad allentare la morsa delle restrizioni. Per es.: non sarebbe più logico riaprire i servizi di cura alla persona (barbiere), anche per una questione igienico-sanitaria e con tutte le precauzioni del caso, lasciando ancora chiuse cose superflue come il lotto? Cosa che non è stata fatta (inspiegabilmente) fin dall’inizio…..

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