LA CISL SUL REFERENDUM IN SVIZZERA: “INTERVENGANO LE ISTITUZIONI !”

Luca Caretti

Sconcertante definisce il segretario Cisl  del Piemonte Orientale, Luca Caretti,  la vittoria dei “si” nel referendum in Svizzera sull’introduzione delle quote d’ingresso per i lavoratori transfrontalieri. Questi lavoratori, molti dei quali con funzioni e ruoli ad alta professionalità –  commenta Caretti con la segretaria regionale Ventura – , oltre ad aver portato competenze e valore aggiunto all’economia del Paese in cui svolgono la loro attività, contribuendo ad aumentarne la ricchezza, sono lasciati in balia di se stessi. In un’economia globalizzata, la decisione di porre un tetto agli ingressi dei lavoratori stranieri è di una gravità inaudita. Eppure, quando si tratta di attrarre imprese che lasciano il Piemonte o la Lombardia per trasferirsi oltre confine, gli amici svizzeri non si scandalizzano e non si fanno troppi problemi. Anzi, vengono a cercare i nostri imprenditori con proposte allettanti. Chiediamo una secca presa di posizione da parte della nostra Regione, del Governo e della stessa Europa. Aggiunge Caretti: Ciò che più preoccupa è che il 68% della popolazione del Canton Ticino si è espressa a favore delle quote di ingresso, alimentando un clima di incertezza e preoccupazione nei nostri lavoratori. Invitiamo i consiglieri regionali e i parlamentari della zona a riunirsi intorno a un tavolo per studiare le iniziative da intraprendere. Il risultato di questo referendum deve fare riflettere anche chi, come i partiti autonomisti e la Lega Nord, hanno fatto battaglie contro l’integrazione degli immigrati  e ostacolato in ogni modo la costituzione di una società multirazziale.

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