LA COMMEMORAZIONE DEI 42 MARTIRI DI FONDOTOCE

LA COMMEMORAZIONE DEI 42 MARTIRI DI FONDOTOCE

Il 72° Anniversario dell’eccidio dei 42 Martiri di Fondotoce e dei 17 Martiri di Baveno è stato celebrato questa mattina a cura di Comune, Anpi, Casa della Resistenza, Provincia, Regione Piemonte, Prefettura al Sacrario nel Parco della Memoria e della Pace.  Dopo la messa nella chiesa parrocchiale Beata Vergine Addolorata di Fondotoce, il corteo preceduto dall’Ente Musicale Verbania ha raggiunto il Sacrario.  Dopo la deposizione delle corone,  Irene Magistrini per la Casa della Resistenza ha introdotto gli interventi di saluto e omaggio ai Caduti.   Michele Basilicata per la Prefettura ha definito la cerimonia un momento di rigenerazione morale e civile.  Le ragioni di ritrovarsi  in questa circostanza sono state richiamata dal vicepresidente della Regione Aldo Reschigna nel recupero degli ideali che spinsero tanti italiani ad unirsi per conquistare pace, libertà, democrazia. Un richiamo al passato dunque come monito per vivere il presente e guardare con fiducia ad un futuro in cui ci siano ponti e non muri.  riflessioni analoghe negli interventi del sindaco Silvia Marchionini (che ha anche ricordato Mario Parachini) e di Riccardo Brezza per la Provincia, che ha pure voluto esprimere nella circostanza un opportuno richiamo alla condanna di estremismi e fanatismi ancora oggi purtroppo presenti, accomunando nel ricordo Cleonice Tomassetti e la deputata inglese Jo Cox, vittime entrambe della difesa degli stessi ideali.  Per l’orazione ufficiale è intervenuto Maurizio De Paoli, ispirando le sue parole al monito della storia maestra di vita e di cui dobbiamo imparare la lezione come figli del passato e padri del futuro.  E’ un insegnamento spesso tradito anche da fatti contemporanei, ma che De Paoli ha voluto sottolineare soprattutto in riferimento al alcune circostanze:  il richiamo allo spirito con cui si deve guardare alla Costituzione in unità di intenti e non all’insegna della divisione e della contrapposizione,  una dura condanna della corruzione che tradisce il patrimonio di ideali tramandatoci dai 42 Martiri,  la condanna dei fomentatori di odio nel segno di una apertura e integrazione fra popoli diversi che sempre più deve connotare i tempi in cui viviamo. Nel corso della cerimonia è stata consegnata una targa ai famigliari di  Fioravanti Pizzagrani (Pino) di San Bernardino Verbano, che per primo accolse e diede ospitalità all’unico superstite dell’eccidio, Carlo Suzzi. Alla Casa della Resistenza sono stati poi premiati i vincitori del concorso “Memorie di Pietra”.

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