LA CROCE VERDE VERBANIA PIANGE IL SUO PRIMO PRESIDENTE

LA CROCE VERDE VERBANIA PIANGE IL SUO PRIMO PRESIDENTE

Lo ricordiamo con grande affetto e riconoscenza. Dobbiamo a lui ed ai primi volontari se 50 anni fa iniziò il nostro impegno ed il nostro servizio per la collettività locale. Continueremo ad operare anche nel suo ricordo.  Con queste parole la Croce Verde Verbania e Dintorni ricorda il suo fondatore e primo presidente Aldo Zoppis, spentosi oggi all’età di 93 anni.  Giunge anche un messaggio dal vicepresidente Andrea Fuhrmann: Firmando personalmente delle cambiali per l’acquisto della prima ambulanza e raccogliendo attorno a sé i primi volontari diede inizio a quell’associazione di Pubblica Assistenza e Soccorso che proprio quest’anno ha compiuto 50 anni, durante i quali centinaia di volontari hanno prestato la loro opera, percorrendo milioni di chilometri e soccorrendo migliaia di persone. Nel ricordarlo e ringraziarlo con riconoscenza ed affetto i volontari di oggi si impegnano perché quell’idea continui al servizio della collettività di Verbania.  Il funerale di Zoppis viene celebrato giovedì 9 gennaio alle 14 nella chiesa parrocchiale di Renco.

Fu il 23 settembre 1969 che Aldo Zoppis, Sergio Piana, Marco Fila e Loris Brughera, nello studio del notaio Lanteri, fondarono l’Associazione.  Affiancati da una decina di volontari diedero vita a una nuova Pubblica Assistenza,  con sede in un vecchio stabile di corso Cairoli a Intra dove al primo piano c’era l’ufficio e al primo piano le stanze dei militi. Sotto una tettoia era ricoverata l’unica ambulanza in dotazione, una Fiat 238 comperata dalla Croce Verde di Torino.  Così Zoppis ricordava gli inizi: Furono i volontari a sistemare tutta la sede. Avevamo l’impressione che la Croce Rossa non fosse più sufficiente a coprire i fabbisogni della nostra città. Questo ci spinse a metterci insieme e a partire in questa impresa, che sembrava veramente più grande di noi. Fu grazie alle conoscenze con altre Croci, in particolare Arma di Taggia e Torino,  che prendemmo il coraggio di partire e che apprendemmo come farlo, quali problematiche avremmo incontrato, ma fu soprattutto grazie a loro che fu possibile dotarci poi del parco macchine fondamentale per far fronte ai bisogni.

 

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