LA FEDERAZIONE CICLISTICA PROTESTA PER LE SPESE DA SOSTENERE PER GLI EVENTI SPORTIVI

LA FEDERAZIONE CICLISTICA PROTESTA PER LE SPESE DA SOSTENERE PER GLI EVENTI SPORTIVI

Il presidente del Comitato Provinciale Vco della Federazione Ciclistica Italiana Marco Rocca prende posizione sul decreto della Provincia del Vco  con oggetto “Definizione delle tariffe per la compartecipazione degli utenti alle spese di istruttoria, di monitoraggio e di controllo in materia di viabilità provinciale”,  che riguarda anche le manifestazioni sportive organizzate sulle strade provinciali. Nel decreto si evince che gli organizzatori di competizioni ciclistiche di rilevanza nazionale ed internazionale disputate sulle strade provinciali del Vco dovranno versare una tariffa di 750 euro,  mentre gli organizzatori di manifestazioni ciclistiche a livello locale, dunque la società censite ed affiliate al Comitato Vco, per poter accedere alle strade provinciali dovranno versare una tariffa di 250 euro. Questo decreto mi vede contrariato ed incredulo – dice il presidente – per due motivi molto semplici. Il primo riguarda la compartecipazione per le gare internazionali: tra qualche mese, per esempio, avremo in provincia la conclusione del Giro Rosa, nello specifico a Verbania. Un organizzatore che si trova a dover pagare una tariffa per organizzare la manifestazione sulle nostre strade potrebbe anche essere tentato a portarla altrove, a discapito della promozione turistica e dell’indotto che eventi del genere offrono al territorio. Il secondo motivo che poi è quello che mi preme maggiormente riguarda le nostre realtà di cui mi sento portavoce del malcontento provocato da tale decisione. Questo decreto va a penalizzare anche seriamente le società sportive locali che si propongono di organizzare manifestazioni ciclistiche nelle nostre zone, alcune anche storiche, e che altrettanto si impegnano, lottando spesso con le risorse economiche, per promuovere l’attività ciclistica e per fare prevenzione nei confronti dei giovani, avviandoli allo sport e portandoli ‘sulla buona strada’. Pertanto,  pur riconoscendo le difficoltà che deve sopportare l’ente che lo ha proposto, mi sento di affermare che questo decreto sia altamente penalizzante ed auspico che, nell’interesse dello sport, possa essere rivisto se non annullato.  

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