NEL LIBRO DI RODARI I MEDICI PROTAGONISTI DELLA VITA CITTADINA

NEL LIBRO DI RODARI I MEDICI PROTAGONISTI DELLA VITA CITTADINA

“Io ricordo …” è il titolo del libro pubblicato dopo tre anni di lavoro dal professor Tomaso Rodari, ex primario all’ospedale di Borgosesia e al Castelli di Verbania, insignito dal consiglio comunale nel 2010 della Benemerenza Città di Verbania come attestato di stima e riconoscenza nei suoi confronti. L’opera vuole essere un omaggio ai medici amici e colleghi e alla sua professione; un libro di memorie, costruita come un’antologia biografica  nelle categorie medici ospedalieri, specialisti ambulatoriali, ospedalieri di altri enti e di medicina generale. Nel porsi con un approccio scientifico, l’autore dedica anche un’ampia premessa a riflessioni mediche. Il libro è stato ufficialmente presentato ai soci del Lions Club di Verbania, di cui Rodari è stato a lungo socio e che ne cura l’edizione nel ciclo dei suoi “Quaderni”. E’ l’occasione per ricordare anche l’importanza di questi “Quaderni” dei Lions, in cui si ritrovano come autori protagonisti della vita cittadina dei decenni recenti (da  Claudio Mariani a Renzo Boccardi, da Giuseppe De Lorenzi a Ignazio Ceretti, da Renzo Bossi a Franco Vercellotti, da Emiliano Bertone a Gianni Pizzigoni, da Andrea Cavalli a Sergio Ronchi) e sono trattati personaggi e temi di grande rilievo (storia della città, gli ospedali verbanesi, i grandi artisti locali, l’istituzione  dei Parchi naturali, le vicende delle scuole verbanesi,  Museo del Paesaggio,  storia dell’autostrada sul Lago Maggiore e via dicendo).

Nato nel 1930 in quella che ancora era Intra (in località le Vigne, a due passi dall’ex ospedale cittadino), dopo aver conseguito la maturità classica, Rodari si laurea nel 1950 all’Università di Pavia. Si dedica alla diabetologia, all’epatologia e alla cardiologia: insegna e conduce studi scientifici illustrati in oltre 150 articoli. In Italia e all’estero (a Parigi e Bruxelles) costruisce una carriera che lo porta a diventare primario all’ospedale di Borgosesia nel 1968 e, dal 1976, al “Castelli”, dove contribuisce alla nascita del Dea.

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