LE DIMISSIONI DI SONGA DA PRESIDENTE DI ATC PIEMONTE NORD

LE DIMISSIONI DI SONGA DA PRESIDENTE DI ATC PIEMONTE NORD

Luigi Songa ha rassegnato oggi le dimissioni da presidente di Atc Piemonte Nord.   E’ stata un’esperienza molto positiva – commenta Songa, che rimane comunque nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia per la casa –. Ho collaborato con ottimi amministratori , come il sindaco di Novara ,di Vercelli e di Borgosesia e molti altri e lavorato con eccellenti collaboratori e tecnici grazie ai quali siamo riusciti, in poco tempo e nonostante l’emergenza Covid ad avviare una serie di percorsi i cui risultati si potranno vedere presto. Parlo dell’opera di riqualificazione di via San Bernardino a Novara o a Via Da Vinci ad Omegna ad esempio, ma anche delle relazioni importanti che siamo riusciti ad approntare in vista del 2021 e dell’importante partita legata all’operazione 110%. Abbiamo iniziato a sistemare il bilancio dell’Ente e stiamo iniziando ad affrontare il tema fondamentale della morosità. Non ultimi due progetti pilota di carattere sociale che rappresentano un ulteriore importante obiettivo dal quale emerge l’importanza della collaborazione tra mondo del sociale e del volontariato e quello degli enti pubblici per affrontare, insieme e in modo costruttivo, le nuove povertà.

Ricordiamo che le dimissioni erano state chieste da varie parti politiche (e in tal senso si erano espressi anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e il presidente del consiglio regionale, Stefano Allasia), per il fatto che Songa, esponente di Fratelli d’Italia,  aveva manifestato senza mezzi termini con dichiarazioni esplicite il proprio orgoglio nel dichiararsi fascista e aveva esternato le proprie simpatie per il fascismo con l’esposizione nell’ufficio occupato in seguito al nuovo incarico istituzionale di libri e oggetti riconducibili al Ventennio.

Nella foto Luigi Songa ad una conferenza stampa dell’Atc

  1. beh, se dipendesse da me personalmente abolirei qualsiasi tipo di reato di apologia: o si condannano tutti gli estremismi o non se ne fa nulla. Però, nella fattispecie in esame, credo che il personaggio coinvolto abbia un po’ esagerato, pavoneggiandosi oltremisura. Difatti basta chiedersi cosa ha a che vedere il suo credo politico con la carica che rivestiva.

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