LE PRIORITA’ DEI MEDICI DI FAMIGLIA

LE PRIORITA’ DEI MEDICI DI FAMIGLIA

Il Consiglio Direttivo della FIMMG – Federazione Italiana Medici Medicina Generale –, riunito in videoconferenza con la partecipazione di Daniele Passerini, presidente dell’Ordine dei Medici del Vco, si stringe attorno al dolore di famiglie, amici e colleghi deceduti a causa del coronavirus e rivolge un pensiero di incoraggiamento ai colleghi operanti sul territorio, ospedalizzati, in isolamento o in quarantena. Alle Istituzioni preposte CHIEDE fortemente di

1) RENDERE senza indugi e ritardi, come più volte richiesto, la partecipazione di un medico di medicina generale all’Unitò di Crisi Aziendale, perché la voce dei bisogni del territorio, espressi da operatori e assistiti, abbia finalmente ascolto.
2) RENDERE il percorso operativo con il Servizio di Igiene e di Sanità Pubblica efficiente nei tempi di comunicazione senza ritardi,  per una più corretta presa in carico da parte dei medici del territorio nelle diverse fasi di certificazione e monitoraggio.
3) DOTARE gli operatori sanitari di Dispositivi di Protezione Individuali adeguati e completi: ogni medico di famiglia e di continuità assistenziale abbia un proprio KIT da utilizzare in caso di visita indifferibile di caso sospetto
4) ATTIVARE le Unità Speciali di Cure primarie (USCA) e che queste siano coordinate da un medico di medicina generale, con esperienza
5) RIDURRE i tempi di attesa per l’effettuazione dei tamponi e diagnosi di malattia al fine di autorizzare l’utilizzo di un protocollo terapeutico condiviso per il trattamento a domicilio dei pazienti COVID positivi.

Cinque AZIONI prioritarie che non possono più essere procrastinate, azioni che permetterebbero di rispondere all’emergenza sanitaria in maniera etica, deontologica con un utilizzo appropriato delle risorse. E’ FONDAMENTALE iniziare la terapia domiciliare a COVID positivi senza attendere il peggioramento delle condizioni cliniche che portano poi all’indubbia ospedalizzazione. SI CHIEDE a tutti i Sindaci del territorio, in qualità di autorità sanitaria, di sostenere con forza queste richieste, avanzate da medici che sono parte attiva e attenta ai bisogni delle vostre comunità.

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