LO SVILUPPO DEL FUTURO DI PALLANZA PARTE DAL DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO

LO SVILUPPO DEL FUTURO DI PALLANZA PARTE DAL DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO

La Regione Piemonte ha riconosciuto nelle province di Novara e Vco, la costituzione dei Distretti del Commercio del Lago Maggiore, di Borgomanero, di Omegna e di Verbania Pallanza cui aderiscono, accanto alle amministrazioni comunali, numerose imprese locali e stakeholder del territorio con la regia di Confcommercio Alto Piemonte. Il percorso di creazione dei Distretti parte da una rilevazione dei fabbisogni presso i principali attori del territorio (imprese e istituzioni), a seguito della quale si avvieranno le attività progettuali. Ecco in sintesi ciò che emerge da tale rilevazione per quanto concerne il Distretto di Verbania Pallanza. 

Il Distretto Urbano di Verbania Pallanza

L’andamento degli ultimi due anni

Negli ultimi due anni, l’andamento economico delle attività del Distretto è stato inevitabilmente condizionato dagli effetti della crisi pandemica in atto. L’87,1% delle realtà imprenditoriali intervistate dichiara di aver subìto una diminuzione del fatturato nel corso del 2020, in media del -32,2%. Il 2021 è stato un anno di assestamento, dove la maggior parte delle imprese ha riscontrato una sua stabilità (38,7%) o aumento (35,5%).  L’occupazione dipendente è rimasta invariata per il 58,1% delle attività, mentre è risultata in calo per il 41,9% di esse, con una media di -2,2 dipendenti in meno rispetto al 2019. Solo il 3,2% del campione prevede di assumere nuovo personale nel 2022.

Foto Massimiliano Bonino

Durante la pandemia, le istituzioni pubbliche e private hanno incontrato maggiori difficoltà nel «predisporre piani di comunicazioni efficaci», nell’«adeguarsi alle numerose previsioni normative» e all’«evoluzione in ambito tecnologico» richiesta dalla contingenza, riscontrando la necessità di acquisire nuove competenze «digitali», «sanitarie» e «socioeconomiche» per rispondere all’emergenza, a seguito della quale tutte hanno intrapreso un percorso di digitalizzazione a diversi livelli.

In una scala da 1 a 5, gli intervistati attribuiscono un punteggio di «3,5» all’importanza che il Distretto favorisca la digitalizzazione delle imprese e delle istituzioni, ritenendo importanti, per lo sviluppo delle stesse, servizi di consulenza e formazione in materia di «marketing e comunicazione», di «innovazione» e «digitale».

Come valorizzare il territorio del Distretto

Ad oggi, la qualità dei servizi e delle infrastrutture nel territorio del Distretto è considerata «insufficiente» dagli attori coinvolti, in particolar modo per ciò che concerne l’«accessibilità al territorio (viabilità, trasporti, parcheggi)». In una scala da 1 a 5, l’offerta turistica attuale «non è adeguata» (2,8) a soddisfare l’esigenza del turista medio di vivere un’esperienza che va oltre il semplice atto d’acquisto e le iniziative di valorizzazione del territorio svolte nel passato «non sono apparse del tutto soddisfacenti o coerenti con le aspettative» (2,6 e 2,7).

Nel complesso del campione, «risorse ambientali e paesaggio» (88,4%), «attività sportive ed escursionistiche» (44,2%) e «prodotti tipici di qualità, artigianali e agroalimentari» (34,9%) sono considerate le principali attrazioni turistiche del Distretto. Si rileva una divergenza di opinioni tra imprese e istituzioni sulla potenzialità attrattiva dei «prodotti tipici», che occupano il secondo posto in ordine di importanza per le prime (45,2%), mentre il sesto per le seconde (8,3%). Nonostante ciò, gli intervistati sono tutti concordi nel ritenere importante per lo sviluppo del territorio concentrare i futuri investimenti nella promozione di un turismo anzitutto di tipo «ambientale e culturale» (72,1%) e «sportivo/escursionistico» (72,1%), in secondo luogo «enogastronomico e dei prodotti artigianali tipici» (46,5%).

I principali ambiti su cui lavorare per una maggiore valorizzazione del Distretto sono ritenuti la «visibilità e immagine del territorio» (72,1%), la «comunicazione coordinata delle opportunità presenti» (58,1%) e la «accessibilità (collegamenti esterni e viabilità interna) al Distretto» (48,8%). Molto importanti per le imprese anche le «iniziative ricreative e gli eventi» (48,8%), dove occupano la terza posizione in classifica in ordine di priorità (per le istituzioni la settima, con un 25% di consenso).

Per raggiungere tali obiettivi, gli intervistati avvertono il bisogno di migliorare le competenze, prevalentemente in ambito di «promozione del prodotto turistico», «accoglienza e ricettività», «conoscenza lingue straniere», auspicando anche che il Distretto favorisca un aumento dell’adozione o utilizzo degli strumenti digitali da parte di istituzioni, imprese e consumatori.

Cosa si aspettano imprese e istituzioni con la nascita del Distretto?

Tre gli obiettivi strategici che si pongono imprese e istituzioni con la nascita del Distretto. In ordine di priorità: «promuovere lo sviluppo di nuovi servizi e miglioramento di quelli esistenti»; «promuovere una comunicazione integrata di Distretto, interconnessa con turismo, cultura e arte»; «realizzare interventi di qualificazione urbana, design urbano e spazi pubblici». 

Quattro le azioni da cui partire, per la costruzione del futuro: «favorire misure di fiscalità di vantaggio e di semplificazione ammnistrativa a livello di distretto (per promuovere iniziative compatibili con la tutela e promozione dell’ambiente urbano)»; «comunicare i punti di forza e le potenzialità del territorio distrettuale»; «interventi per favorire il riuso degli spazi commerciali sfitti»; «miglioramento dell’accessibilità, della viabilità e predisposizione di attrezzature per servizi comuni».

 

Foto Massimiliano Bonino

 

Foto Massimiliano Bonino

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