MAFIA, STORIA LOCALE, POESIA IN TRE INCONTRI

MAFIA, STORIA LOCALE, POESIA IN TRE INCONTRI

Tre incontri culturali sono in programma nella giornata di venerdì 18 gennaio a Verbania.

A cura di Libera Vco giunge in città il percorso del viaggio di Liberaidee,  progetto che si sta sviluppando a livello nazionale e che vede partecipi tutte le regioni italiane per rimettere al centro dell’agire di Libera l’importanza della ricerca sociale come strumento di ascolto dei territori.  LIBERAIDEE A PROCESSO presentazione di “Libera Idee”, la ricerca sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione in Piemonte è il tema dell’incontro in programma alle ore 9.30 nel salone di Villa Giulia con ospiti Olimpia Bossi, procuratore capo presso il Tribunale di Verbania, Maria Josè Fava, referente di Libera Piemonte. Un tavolo di confronto con le Autorità del territorio, con l’obiettivo di confrontarsi sui dati emersi e interpretarli. L’obiettivo è quello di superare la dimensione prettamente statistica e scientifica della ricerca, per sviluppare nuovi strumenti preventivi e di contrasto più efficaci.

Alle ore 17 la Società Dante Alighieri, Comitato di Verbania e del Vco,  presso la Sala Pestalozzi accanto alla Chiesa Evangelica a Intra,  tiene il primo Aperitivo Letterario del nuovo anno con entrata libera in memoria del  socio e amico Luigi Paternoster. Viene presentato  il suo ultimo libro di poesie intitolato ” Il profumo dei mughetti”, con testi illustrati da Silvia Magistrini e letti da Silva Cristofari.

Alle ore 21 presso la sala della Soms di Intra in via De Bonis, la Sezione Verbano del Cai organizza l’incontro  sul tema  “Settembre 1943: le SS occupano la città di Verbania”, con ingresso libero. Relatore è Leonardo Parachini.

L’11 settembre 1943 giunse sul lago Maggiore il 1° Battaglione del 2° Reggimento SS Leibstandarte Adolf Hitler. La 1a Compagnia agli ordini del tenente Max Sterl pose il suo comando a Pallanza, la 2a Compagnia guidata dal tenente Gottfried Meir si stabilì a Intra, macchiandosi dell’efferato eccidio della famiglia Ovazza, padre madre e due figli, i cui corpi furono bruciati nella caldaia della scuola elementare femminile. Le SS stazionarono a Verbania per circa quaranta giorni, cercando ebrei e soldati sbandati anche nelle località e nei boschi del retroterra. Nella nostra città l’epilogo di questa “occupazione tedesca” sarebbe risultato ben più tragico se non ci fosse stato l’atteggiamento fermo e coraggioso del podestà Ernesto Pirola e del capo dei vigili urbani Giovanni Galli. Attraverso documenti e immagini d’archivio si delineano i personaggi e si ricostruiscono quei tragici giorni in cui si compì, anche in altre località del lago Maggiore (Arona, Meina, Stresa, Baveno), il primo eccidio di ebrei in Italia.

 

 

 

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