MARCHIONINI: “REGIONE PIEMONTE IN FORTE RITARDO PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA”

MARCHIONINI: “REGIONE PIEMONTE IN FORTE RITARDO PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA”

Con il decreto-legge dello scorso 17 marzo il Governo ha previsto fondi per la Cassa integrazione in deroga da erogare alle aziende bloccate per emergenza coronavirus. La procedura prevede che le domande vengano inviate dalle regioni all’Inps che poi eroga i fondi alle aziende.  Il sindaco Silvia Marchionini rileva che la Regione Piemonte, dopo più di un mese dal decreto, è molto in ritardo rispetto alle altre regioni e alle necessità di garantire la rapida risposta alle domande.  Dalla riunione di ieri in terza Commissione del consiglio regionale emerge infatti che il Piemonte ha, al 22 aprile,  28.000 richieste di CIG arrivate ma solo 704 inviate all’Inps e liquidate, contro il Lazio che ne ha 30.840 già liquidate, la Campania 8.999 o il Veneto con 6.972.    Mi chiedo del perché di questi ritardi – dichiara Marchionini – e invito il consigliere regionale del Vco, Alberto Preioni, ad adoperarsi quanto prima facendosi interprete del territorio e comunicando a noi Sindaci e alle organizzazioni di categoria e sindacali, quali interventi si stanno per assumere per trovarci preparati, in un leale rapporto di collaborazione, chiedendo anche un impegno forte all’assessore regionale al lavoro Elena Chiorino, per dare risposte veloci alle imprese e ai lavoratori. E’ necessario velocizzare l’invio delle domande da parte della Regione all’Inps, monitorando la piattaforma Aminder istituita dalla Regione che, a quanto pare, prevede un carico burocratico forte per le aziende. Inoltre la Regione Piemonte permette solo di effettuare, incomprensibilmente, la richiesta della CIG per un massimo di cinque settimane a domanda, che di fatto obbliga le aziende ad effettuare due richieste per usufruire delle nove settimane previste dal Governo. Una possibilità che va cambiata, consentendo alle aziende di richiedere con una sola domanda le nove settimane.  La stragrande parte dei richiedenti la Cassa Integrazione non ha un reddito dal mese di marzo e il rischio è che la maggior parte di loro vedrà il primo accredito solo a fine maggio, se non oltre, rendendo la situazione per queste persone e per le loro famiglie davvero insostenibile. Bisogna intervenire velocemente.

 

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