MEDICI E CATEGORIE ECONOMICHE: UN NUOVO OSPEDALE BARICENTRICO UNICA SOLUZIONE ACCETTABILE

MEDICI E CATEGORIE ECONOMICHE: UN NUOVO OSPEDALE BARICENTRICO UNICA SOLUZIONE ACCETTABILE

UN NUOVO OSPEDALE UNICO BARICENTRICO come unica risposta logica possibile nell’interesse della salute di tutti i cittadini del territorio è ciò che emerge dal documento allegato distribuito poco fa nella sala Giunta del Comune di Verbania al termine della conferenza stampa di medici e rappresentanti delle associazioni economiche e di categoria del Vco (Cia, Unione Industriale, Confcommercio, Confartigianato, Federalberghi), unitamente a medici, al sindaco Silvia Marchionini, il presidente del consiglio comunale Giandomenico Albertella.  Le argomentazioni contenute nel documento sono state ribadite dai presenti, ribadendo con forza il concetto di OSPEDALE UNICO BARICENTRICO, un baricentro inteso ovviamente in riferimento alla distribuzione della popolazione sul territorio. I medici in particolare hanno sottolineato ulteriormente che la scelta di uno degli ospedali esistenti significa necessariamente la scomparsa dell’altro e che ogni altra versione è inaccettabile.  Ecco il documento sottoscritto oggi:

Un nuovo Ospedale baricentrico

La discussione di questi giorni, in merito al futuro della sanità nel VCO, e le anticipazioni giornalistiche di queste ore che danno come scelta della Regione Piemonte l’individuazione di un nuovo futuro ospedale a Domodossola non possono che preoccupare.

La scelta di un nuovo ospedale in area baricentrica è una volontà espressa, non solo dalla maggior parte dei Sindaci della conferenza ASL del VCO, ma anche una indicazione emersa dalle principali categorie economiche e sociali del territorio in questi anni.

Un nuovo ospedale baricentrico (un percorso già iniziato nei fatti con i due attuali ospedali definiti “Ospedale unico plurisede”) è la risposta alla necessaria domanda di qualità nei servizi sanitari da erogare ai cittadini del VCO.

Una sola struttura di qualità è la scelta giusta per non avere peregrinazioni di malati e personale tra Verbania e Domodossola, per avere meno disagi e disservizi, tempi diagnostici più rapidi, minori costi e una qualità di prestazioni sanitarie erogate nettamente superiore.

L’ospedale nuovo, nel progetto già presentato, prevede un numero di posti letto superiore, dagli attuali 265 (vb 135 + domo 130) a 303 (con 50 per la riabilitazione e lungodegenza, riassorbendo quelli analoghi del COQ) e 53 letti definiti “tecnici” (20 culle, 25 dialisi, osservazione dea 8).

Una scelta anche per evitare il problema della nostra ASL della migrazione sanitaria verso altre ASL regionali, ma soprattutto lombarde. La speranza è che migliorando l’offerta sanitaria ospedaliera del VCO si possa recuperare almeno una parte di questa copiosa emorragia, attraendo anche professionalità di qualità in ambienti di degenza nuovi e innovativi.

Un nuovo ospedale che dovrà nascere vedendo potenziata parallelamente per tutta una serie di attività, la medicina territoriale e le Case della Salute (per prelievi per esami, controllo delle terapie, medicazioni – anche quelle post ricovero – visite ambulatori ecc.).

Un nuovo ospedale che deve essere ubicato necessariamente in un’area baricentrica della nostra provincia che comprende in pochi chilometri l’85% della popolazione del VCO, l’80/90% della popolazione turistica e degli insediamenti produttivi (incrementando e potenziando il servizio di 118 per i territori più distanti e periferici).

L’obiettivo deve essere quello di garantire a tutti i nostri cittadini del VCO un pari diritto alla salute, e di poter raggiungere il nuovo ospedale con i minori disagi possibili per la maggior parte della popolazione

Altre scelte sarebbero incomprensibili e riaprirebbero una guerra tra territori senza senso.

CIA – Agricoltori Italiani,
Confesercenti
Confartigianato
Federalberghi
Unione Industriale

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