MINORANZE CONSILIARI: LA CHIUSURA ANTICIPATA DEL CONSIGLIO COMUNALE E’ UN CASO POLITICO

MINORANZE CONSILIARI: LA CHIUSURA ANTICIPATA DEL CONSIGLIO COMUNALE E’ UN CASO POLITICO

La sospensione dei lavori nell’ultima seduta del consiglio comunale in seguito al venir meno del numero legale per le assenze sui banchi della maggioranza e l’abbandono dell’aula da parte dei gruppi di opposizione, continua a suscitare prese di posizione da parte di questi ultimi.  In sostanza ciò che da parte della maggioranza viene considerato un occasionale incidente di percorso (ma non mancano analisi più approfondite e inviti alla riflessione),  riveste senz’altro per le minoranze i connotati di un vero e proprio caso politico, dietro il quale si manifesterebbero malcontento e insofferenza nei confronti del Sindaco e dei suoi metodi.  Ecco a tale proposito di seguito il comunicato di Damiano Colombo capogruppo del Nuovo Centro Destra dal titolo “Scoperchiato il vaso del Pd” e la risposta di Renato Brignone di una Verbania Possibile alle riflessioni del segretario cittadino del Pd, Riccardo Brezza, diffuse e pubblicate ieri.

Finalmente, al consiglio comunale di mercoledì scorso, si è scoperchiato il vaso, non di Pandora ma del gruppo consiliare del PD, sul quale, da molto tempo, aleggiava lo spettro di strani assenteismi. Con la clamorosa mancanza del numero legale (5 consiglieri assenti), si è palesata una situazione che era già nell’aria da tempo poiché, questi assenteismi, non sono certo iniziati tre giorni or sono ma già ad un consiglio di primavera si erano verificati ma, la tanto vituperata minoranza che oggi mette in scena un “teatrino” come è stato definito dal segretario del PD Brezza, aveva garantito la prosecuzione dei lavori pur cosciente che, uscendo dall’aula, si sarebbe verificata la medesima situazione odierna. Forse sarebbe ora che, i signori del PD, si chiedessero il perché di queste regolari assenze invece di sparare sulle minoranze. Se è infatti vero che 3 dei 5 colleghi assenti mancano piuttosto raramente, in altri due casi queste assenze sono più regolari. In un caso specifico, e mi riferisco al collega Zappoli, le assenze sono nettamente superiori alle presenze. Ammetto di non aver gradito la tanta ironia fatta dai colleghi di minoranza nei mesi scorsi su di lui, ironia mai condivisa da me e dal mio gruppo. Tuttavia, conoscendo personalmente e da anni il collega Zappoli, so per certo essere una persona che affronta e assume gli impegni con serietà e, quando non riesce ad adempiere ai propri doveri, sa fare un passo indietro. Di fronte alla sua permanenza in consiglio comunale, e al massiccio assenteismo della scorsa assemblea, a maggior ragione su punti importanti e di chiaro indirizzo politico come il bilancio consolidato, occorre chiedersi da cosa sia dettata una tale anomalia. Alla luce di ciò, appare ormai evidente il malumore di una parte della maggioranza nei riguardi del sindaco, probabilmente a causa del suo stile autoritario che, come accade ad ogni occasione con i membri della minoranza, anche tra i suoi compagni pare iniziare a mietere malumori e vittime. Sorrido poi al pensiero che vengano incolpati dal sindaco il segretario Brezza e il capogruppo Lo Duca che, immagino con fatica, siano riusciti più volte a ricondurre in aula consiglieri corsi in bagno per misteriose urgenze fisiologiche, proprio in corrispondenza di votazioni delicate e al limite dei numeri. Forse sarebbe ora che il sindaco facesse un sano “mea culpa”, altrimenti temo che i millantati 44 mesi di mandato restanti che Marchionini continua a sventolare, potrebbero durare meno, molto meno.

DAMIANO COLOMBO, capogruppo NCD/AP

Un po’ più di serietà nell’analisi che Brezza fa, non guasterebbe. Tra le altre cose ci dice: «La minoranza ha giocato mettendo in scena il più antico dei teatrini della politica. Far mancare il numero legale per fermare i lavori del Consiglio non è niente di originale. Qualcuno potrebbe dire che ognuno fa la propria parte, però è certo che i rappresentanti della città non dovrebbero “giocare”»

Caro Brezza, quì nessuno “gioca”, a meno che non faccia riferimento a quando il tuo partito ha fatto mancare il numero legale alla Commissione che presiedevo e che si doveva occupare di prevenzione del disagio giovanile, una storia grottesca che non riprendo ma vi rimando al link delle mie dimissioni.
O magari il buon segretario Brezza, quando parla di gioco, pensa al fatto che da 6 mesi quella stessa Commissione è senza Presidente per chiara volontà della maggioranza.
O ancora è il Sindaco che crede di giocare e quindi in consiglio può mancare di rispetto a tutti leggendo il giornale quando intende comunicare disprezzo agli interlocutori.
O si riferisce alla Commissione PAES da cui sono state escluse le minoranze?

Potrei continuare con decine di esempi di mancanze di rispetto, di dialogo, di regole da parte di una maggioranza arrogante nei fatti ma sempre pronta alla retorica e al vittimismo.

Il numero legale è mancato perchè era l’unico strumento per bloccare una variazione di bilancio sbagliata, costruita senza alcun dialogo, calata dall’alto ed ora volete dare la colpa alle minoranze di sinistra che non pensano ai giovani? Ma non vi sembra un atteggiamento infantile?

Sia chiaro, lo scrivo in stampatello, QUANDO SI VORRA’ INIZIARE A DIALOGARE DI “BUONE PRATICHE”, DI PROGETTI, DI BUONA AMMINISTRAZIONE, (ma davvero) NOI SIAMO PRONTI E DISPONIBILI! magari si potrebbe partire dai tanti e buoni spunti che lo stesso Zanotti ha messo sul tavolo politico! Sveglia che è ora!

RENATO BRIGNONE

 

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