MOVIMENTO 5 STELLE: ” PER LA PISTA CICLABILE SUNA-FONDOTOCE RIVALUTARE LA PROGETTAZIONE DEL SECONDO LOTTO”

MOVIMENTO 5 STELLE: ” PER LA PISTA CICLABILE SUNA-FONDOTOCE RIVALUTARE LA PROGETTAZIONE DEL SECONDO LOTTO”

Un opera che oltre 1.800.000 euro 1° lotto e più di 4.000.000 2° lotto portano a un costo complessivo di circa 6 milioni di euro, per circa 4 chilometri, il che vuol dire, al netto dei ribassi, 1.5 milioni a chilometro ovvero ben 1.500 euro a metro lineare.    Inizia con queste considerazioni un comunicato diffuso oggi dal Movimento 5 Stelle Verbania che chiama in causa l’esecuzione della pista ciclopedonale tra Suna e Fondotoce e così prosegue:

Abbiamo già evidenziato problemi sul primo lotto sia in commissione prima, che pubblicamente dopo, ma non siamo stati ascoltati. Ora vorremmo che la situazione non si ripetesse e chiediamo fortemente all’amministrazione di rivalutare il secondo lotto, dai Tre Ponti alla Beata Giovannina. La situazione esistente presenta due strade distinte con senso unico e zebrata antisorpasso. Il progetto di ciclabile in quel tratto prevede di mantenere a monte il senso verso Fondotoce e a lago un senso unico verso Suna con banchina e una pista ciclabile che, per motivi di spazio, sarà obbligatoriamente da costruire con la realizzazione di un nuovo cordolo in calcestruzzo a sbalzo.

Noi crediamo fortemente che il progetto debba fare lo sforzo di prevedere in continuità con la strada esistente e il ripristino del doppio senso carrabile a monte in modo da lasciare tutto alla pista ciclopedonale il tratto a lago. Questo permetterà di ottenere un terrazzo a lago per la pista che potrà diventare un suggestivo nuovo tratto di piazza affacciata sulla nuova spiaggia nel Golfo Borromeo, completandola con sedute, alberi e arredo urbano. Un esempio è quanto fatto a Ragusa: una pista ciclabile sul mare con in spiaggia anche 7 docce e 5 bagni autopulenti, due chilometri riservati a bici e pedoni, costati 250 mila euro. Costo al metro lineare 125,00 euro!

Non è un utopia ma al contrario crediamo sia una soluzione ottimale rispetto a quella a sbalzo, che può prevedere eventualmente di lasciare una banchina carreggiabile solo in caso di emergenza e che sfrutterebbe in modo lungimirante una parte di città. L’unica obbiezione potrebbe essere che a monte non ci stiano le due carreggiate. Con pochi interventi sui muri a monte,  si ricaverebbe tutto lo spazio e inoltre sarebbero realizzabili anche due rotonde per l’inversione all’inizio e alla fine dello sdoppiamento. Infine, anche l’accesso al nuovo parcheggio della spiaggia potrebbe essere spostato sul lato opposto o in rotonda.

Crediamo fortemente che questo può essere l’unico progetto lungimirante per quel tratto di ciclabile, con una visione di città veramente turistica. Potremmo spingerci oltre: il tratto dai Tre Ponti alla Beata sarà allargato mangiando fino a tre metri a monte con demolizione e scavi e ricostruzioni di grande entità. Visto il nuovo progetto spiagge che prevede una pista pavimentata per accesso ai disabili, sarebbe fattibile far scendere la pista dei Tre Ponti passando dall’area centrale, passare sotto il primo ponte e correre a quota di sicurezza esondazione dietro le nuove spiagge. Ci sarebbero solo 3 passaggi davanti alle case esistenti a lago e potrebbero essere fatti con pilastri nel lago e tratti aerei e leggeri magari con pavimentazioni in legno tipo esempi realizzati sul lago di Garda o Como dove stanno realizzando delle piste favolose anche in galleria, su roccia, realizzata a sbalzo rispetto alla carreggiata e “aggrappata” direttamente alla montagna e che costeranno 3000 euro a metro lineare ma sono molto più complesse rispetto alla nostra.  Infine all’altezza della Beata Giovannina si può fare una rampa a bassa pendenza che porti alla strada sopra.

E’ tutto un problema di obiettivi e di visione in chiave turistica della nostra città, qui, con questa amministrazione, l’idea di fondo è di fare un grande marciapiede senza pensare al contesto e alle possibili suggestioni che un progetto un po’ più pensato in questa direzione potrebbe dare. Non vogliamo che sia l’ennesima occasione persa per mancanza di committenza, obiettivi e progettualità.
Lo diciamo prima per non doverci lamentare dopo: l’amministrazione rivaluti la progettazione del 2° lotto.

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