Le Poste Italiane negano il permesso ai lavoratori e alle RSU/RLS e OO.SS di effettuare le assemblee nei luoghi di lavoro come da sempre fatto nel Vco e in Italia. E’ questa la protesta lanciata da Liana Righi della Cisl Slp Verbania in seguito alla decisione aziendale di estromettere i lavoratori e le organizzazioni sindacali, nonché RSU e RLS, dai locali aziendali per lo svolgimento delle assemblee dell’1 e 3 giugno, mandandoli in locali pubblici. Nel comunicato diffuso si legge: Come se i lavoratori che vogliono partecipare attivamente alle dinamiche dell’azienda non facessero più parte della stessa, li mandano a riunirsi, in assemblea sancita contrattualmente, negli hotel e nei bar per parlare dei loro problemi lavorativi tra gli avventori occasionali. Il voler allontanare i lavoratori dai luoghi di lavoro la dice lunga su come siamo considerati “numeri” e non fautori del grande miracolo che è stato e continua ad essere Poste Italiane con i suoi bilanci milionari. Abbiamo detto basta al Vco come sperimentazione dei nuovi progetti aziendali e se è questa la linea del nuovo management di creare difficoltà ai lavoratori per non farli godere dei propri diritti noi non ci stiamo ! Siamo ancora una volta , nostro malgrado, a sottolineare azioni aziendali non casuali che riteniamo giunte al limite della sostenibilità e creano gravissimi danni al clima interno. TALI SCELTE DELINEANO UNA COMPLESSIVA STRATEGIA DATORIALE CHE, COSTANTEMENTE, UTILIZZA LE “ESIGENZE TECNICO ORGANIZZATIVE” IN MANIERA SLEALE E SENZA POSSIBILITÀ DI APPELLO.