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NON SI PLACANO LE POLEMICHE SUL DOPPIO INCARICO A MARCHIONI IN ATC E CONSER VCO

NON SI PLACANO LE POLEMICHE SUL DOPPIO INCARICO A MARCHIONI IN ATC E CONSER VCO

Il doppio incarico di Marco Marchioni alla presidenza di ATC Piemonte Nord e amministratore unico di ConSer Vco, resta al centro delle polemiche. Dopo l’iniziativa annunciata dal Partito Democratico nei consigli comunali dei capoluoghi di Provincia del quadrante e la nota di replica del sindaco Giandomenico Albertella, il Pd torna all’attacco con un comunicato: Albertella alza polveroni ideologici per non rispondere nel merito: perchè lo stesso uomo dovrebbe occuparsi delle case popolari per migliaia di famiglie fragili in quattro province del Piemonte e anche della principale società multiutility del Vco come ConSer Vco?. Le dichiarazioni deliranti del sindaco sono la miglior conferma del fatto che abbiamo colto nel segno.  All’attacco va il segretario provinciale del Vco Riccardo Brezza: Quando un amministratore arriva a parlare di “fascismo ideologico” solo perché viene messa in discussione l’opportunità di una nomina pubblica, significa che ha completamente perso lucidità politica e istituzionale.  Straparla – letteralmente – di fascismo, dimostrando di non sapere nemmeno di cosa sta parlando. Siamo davanti a un tentativo imbarazzante di alzare polveroni ideologici per nascondere l’unica verità che conta: ha gestito una nomina pubblica con arroganza, senza alcun senso delle istituzioni e della misura. Il tema, come abbiamo detto fin dal primo giorno, non è la legittimità formale dell’elezione, che spetterà eventualmente ad ANAC o ad altri enti verificare. Il vero scandalo – politico, morale e istituzionale – è che lo stesso uomo che dovrebbe occuparsi delle case popolari per migliaia di famiglie fragili in quattro province si carichi un secondo incarico pubblico retribuito, alla guida della principale multiutility del Vco.  Albertella non è nervoso per i nostri toni, è nervoso perché abbiamo detto la verità, E la verità è che questa nomina grida vendetta dal punto di vista etico, prima ancora che giuridico. Ma saranno i cittadini a giudicarlo. Noi andremo fino in fondo, dentro le istituzioni e fuori, per ripristinare una cultura della responsabilità che lui ha tradito.

Interviene anche Emanuele Vitale, capogruppo Pd nella Provincia del Vco: Dal giorno dell’esito elettorale abbiamo riconosciuto al sindaco un’apertura di credito. Chi vince ha il diritto di avanzare proposte da valutare con priorità. Ma non sono arrivate idee né stimoli. Solo nuove poltrone, incarichi a fedelissimi, aumenti d’indennità. È la solita scuola, quella della Prima Repubblica, dove contano solo le logiche di partito e l’obbedienza. Abbiamo chiesto dialogo e spazi democratici. In cambio, un controllo totale su partecipate, organi di vigilanza e rappresentanza dei sindaci in ASL. Una lezione di assolutismo tutta concentrata sui bisogni del Sindaco di Verbania, travestita da amministrazione del territorio. Albertella accusa il Partito Democratico di avere fame di poltrone, ma dimentica di dire che oltre alla nomina di Marchioni, ha voluto accaparrarsi anche tutto il collegio dei revisori dei conti, l’organo che dovrebbe controllare l’operato della società, riempiendolo di uomini e donne a lui politicamente vicini. Questa sì che è una logica da occupazione militare, altro che rispetto delle istituzioni. Il Partito Democratico non accetta lezioni da chi usa i Comuni come pedine e le nomine pubbliche come merce politica. Se c’è fame di poltrone, è quella che si consuma nel chiuso degli uffici tra un incarico e l’altro, non tra chi chiede trasparenza e rispetto delle istituzioni.

NELLE FOTO Riccardo Brezza ed Emanuele Vitale

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