NUOVO APPELLO DELL’ORDINE DEI MEDICI PER UN OSPEDALE NUOVO, UNICO E CENTRALE NEL VCO

NUOVO APPELLO DELL’ORDINE DEI MEDICI PER UN OSPEDALE NUOVO, UNICO E CENTRALE NEL VCO
Un ennesimo forte e pressante appello sottoscritto da decine di medici giunge dall’ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri del Vco per un ospedale “Nuovo, Unico e Centrale”. La Regione Piemonte viene ulteriormente invitata a riflettere perchè solo un ospedale Nuovo, Unico e Centrale è la risposta etica, deontologica, appropriata ed efficace ai bisogni di salute della nostra comunità.  L’appello sulla “Riorganizzazione Ospedaliera nel Verbano Cusio Ossola” è inviato a tutti gli Enti istituzionali e alle Autorità di Governo, Regione, Provincia e Comuni.   Ecco di seguito il documento:

Gentili rappresentanti,
l’Ordine dei Medici e Chirurghi del Verbano-Cusio Ossola, in qualità di organo sussidiario
dello Stato si rivolge a voi con urgenza per ribadire con fermezza la necessità di un radicale
“cambio di rotta” nella riorganizzazione ospedaliera e della sanità nel nostro territorio.
È fondamentale che la voce dei professionisti della salute venga ascoltata in un contesto ed
in momento così delicato.
Se non si prende atto di questa realtà e non si infonde fiducia, speranza e entusiasmo con
atti concreti non solo “I medici non hanno futuro, ma la sanità non ha futuro senza i
medici”.
Le scelte politiche regionali intraprese, nonostante gli indirizzi locali sollecitati dagli addetti
ai lavori e nonostante le indicazioni della maggioranza dei sindaci della provincia, puntano
a interventi superficiali su strutture obsolete, creando gerarchie inadeguate che non
affrontano le reali esigenze del territorio.
Questo approccio non solo è insostenibile, ma potrebbe trasformarsi in un lungo incubo di
lavori in corso, aggravando ulteriormente le difficoltà che oggi gli operatori affrontano per
garantire, nonostante tutto, una qualità delle prestazioni sanitarie.

Chiediamo una revisione seria e integrata della rete ospedaliera, promuovendo una vera
organizzazione delle cure primarie e dell’emergenza.
È imperativo valorizzare le risorse locali e favorire modelli di cooperazione tra professionisti
e comunità.
La creazione di un nuovo ospedale, moderno e flessibile, è essenziale per garantire
un’assistenza efficiente e di qualità. Solo così potremo affrontare le sfide future, dotando la
nostra sanità delle tecnologie necessarie e ponendo il paziente al centro del nostro operato.
È tempo di prendere decisioni difficili ma necessarie per garantire il diritto alla salute dei
cittadini del VCO. Ogni medico chiede un impegno serio per il futuro della nostra sanità
pubblica. Non possiamo permettere che la situazione attuale continui a deteriorarsi.
In allegato, a questo nostro appello, ci permettiamo di ricordare che:                                                                                                      1) già nel 2019 è stato presentato un appello alle autorità regionali attraverso un’analisi
tecnica dalla maggior parte degli operatori sanitari del territorio, così articolata:
“sul tema del Nuovo Ospedale, come noto, la Regione si pronuncerà a titolo definitivo entro
il mese di ottobre.
Noi lo affronteremo da un punto di vista prettamente tecnico, senza riferimenti politici di sorta,
convinti come siamo che si tratti di un’opera indispensabile per il VCO.
E’ nostra intenzione divulgare questo sunto in primo luogo alla popolazione del VCO, ma
anche all’Autorità regionale competente sul tema.
Le motivazioni sono tante ed è difficile riassumerle in poche righe pertanto in estrema sintesi:
a) I due Ospedali di Domo e Verbania (il COQ di Omegna fa e dovrà fare storia a sé) sono
vecchi, dotati di impianti ed infrastrutture che richiedono continui interventi di manutenzione,
riparazione o ristrutturazione, onde mantenere una efficienza accettabile. Nonostante questi
sforzi non si raggiungono gli standard di qualità di un Ospedale moderno, e con costi di
gestione elevati, trattandosi due strutture indipendenti.
b) Il Personale Sanitario (Medici, Infermieri e Tecnici) è carente e le proiezioni future fanno
presagire, con i nuovi pensionamenti, difficoltà ancora maggiori di quelle odierne. Ricordiamo
che molti concorsi per assunzione sono andati deserti e che i DEA, le  Rianimazioni etc,                                                                      funzionano grazie ad un numero elevato di “gettonisti” cioè di Personale
Sanitario pagato a prestazione (notti ad esempio) il cui costo grava pesantemente sul
bilancio dell’ASL. (I gettonisti costano di più di Sanitari regolarmente assunti e per la loro
presenza spot, non sono integrati nei Reparti come i Colleghi in regolare servizio)
c) I due nosocomi sono accomunati nella dizione puramente teorica di “Ospedale Unico
Plurisede”, ma di fatto si tratta di due Ospedali a tutti gli effetti, con doppioni di Servizi e
Reparti, Primariati a scavalco o di Strutture con attività e servizi su due sedi (DEA, Chirurgia,
Anestesia/Rianimazione, Cardiologia/UTIC, Pediatria, Ostetricia, Nefrologia/Dialisi,
Oncologia, Laboratorio analisi, Radiologia; Serv.Trasfusionale); altri Reparti o Servizi ubicati
solo in una sola sede (a Domo: Neurologia, Oculistica, Urologia, ORL; a VB: Malattie
Infettive, Psichiatria, Anatomia Patologica, Radioterapia). A causa della distanza (40 km
circa) tra le 2 sedi, buona parte del tempo lavoro degli Operatori si “perde” negli spostamenti
dall’una all’altra. Inoltre i Reparti sono duplicati ma con organici dimezzati rispetto alle
necessità organizzative legate alle emergenze ed urgenze. Pazienti che giungono in uno dei
due DEA ed hanno di bisogno della consulenza urgente di uno Specialista ubicato presso
l’altra sede, devono essere la trasferiti in ambulanza. Dotare entrambi gli Ospedali di
attrezzature e strumentazioni all’avanguardia, come lecito pretendere per una Sanità
moderna ed efficiente, è evidentemente molto problematico. La tecnologia progredisce molto
rapidamente e le strumentazioni diagnostiche che fanno la differenza, in poco tempo
“invecchiano” e vanno sottoposte ad interventi di revisione se non del tutto sostituite. Infatti                                                             le TAC e le Risonanze Magnetiche di nuova generazione, che saranno sempre più integrate
con l’intelligenza artificiale, consentendo diagnosi sempre più precise e tempi più rapidi,
hanno costi elevati, per cui è impensabile che si possano acquistare per tutti e due gli
Ospedali attuali o futuri! In sostanza è del tutto illusorio che si possano mantenere ben                                                    organizzati e opportunamente attrezzati due Ospedali nel nostro Territorio.
d) Una soluzione potrebbe essere quella di mantenerne uno dei due adeguatamente
attrezzato e l’altro ad un livello nettamente inferiore, il cosiddetto ospedale giustificato da
“sede disagiata”. Questo temiamo sarà l’inevitabile finale dell’annosa storia, se non se ne
costruisce uno nuovo. Anche perché, come detto sopra, pensare di “ammodernare” in modo
adeguato uno a caso dei due esistenti è utopia data la loro “cronica senescenza”. Oggi
parteggiare per Verbania o Domodossola è puro e campanilismo o ….. egoismo. Un unico
Ospedale, ma di qualità, in grado di affrontare con la dovuta sicurezza e competenza i
problemi di salute della maggior parte della popolazione del VCO è la sola soluzione logica.
Buon senso vuole che sia ubicato in un area centrale nel territorio, collegata con le principali
vie di comunicazione, mediamente raggiungibile dalla maggior parte della popolazione del
territorio. Ma questa scelta è compito della Politica (intesa nella vera essenza del termine),
non nostro.
e) Comprendiamo che per Verbanesi e Domesi sia difficile accettare di vedere la propria
Struttura di riferimento allontanarsi di qualche chilometro rispetto alla posizione attuale.La
quest ione non va posta in termini di distanza, ma e lo ribadiamo con forza, in termini di
sicurezza e qualità delle cure. E’ probabile che Professionisti di valore (Chirurghi etc.) siano
attratti da un Ospedale moderno, ben attrezzato, nel quale troverebbero tutto ciò di cui
abbisognano, senza doversi spostare da l’uno all’altro per operare o per ricevere i risultati
delle indagini diagnostiche. Ed è verosimile che anche la mobilità passiva, cioè il costo a
carico dell’ASL per Pazienti che si fanno curare altrove (che è uno dei problemi attuali) possa
essere contenuta, liberando così maggiori risorse per l’acquisto di attrezzature etc.
f) Ci sembra paradossale che a fronte della possibilità di avere un Ospedale Nuovo,
moderno, attrezzato, e già finanziato (!), con costi di gestione inferiori alla somma dei due
attuali e quindi con maggiore disponibilità per investimenti futuri, si debba ancora dibattere
sul tema. Ma tant’è.
Conclusioni:
Per le ragioni suddette ci auguriamo che i Cittadini del VCO, indipendentemente dalla loro
appartenenza politica, comprendano e condividano questo nostro messaggio. Certo per i
“Verbanesi” ed i “Domesi” potrà essere un poco più scomodo non trovare l’Ospedale sotto
casa, ma a tutto vantaggio di una sicurezza e di un livello di cure superiori.
Il Nuovo Ospedale non sarà una Cattedrale nel deserto, che è una delle critiche sostenute
da coloro che ne disapprovano la realizzazione. Siamo consapevoli della necessità che sia
garantita un’Assistenza Sanitaria, razionalmente distribuita sul Territorio in appositi centri
(Case della Salute o quant’altro), in grado di provvedere alla diagnostica di base, ad esempio
prelievi di sangue, radiografie, ecografie, ECG, ma anche alle necessità terapeutiche per
tutte le condizioni sanitarie che non richiedano ospedalizzazione.
In sostanza il progetto complessivo dovrà comprendere anche un’adeguata
(ri)organizzazione della Medicina Territoriale, che però sottolineiamo, sarebbe comunque
ugualmente necessaria anche per due o più Ospedali, onde soddisfare le esigenze dei
Pazienti ed evitare l’inappropriato sovraffollamento del DEA/Pronto Soccorso e degli
Ambulatori.
E’ l’ultima opportunità che abbiamo di dotarci di un Ospedale Nuovo, vediamo di non perderla
e di non condannarci per il futuro ad una sanità di serie B o alla necessità di migrare in altre
Province o Regioni per trovare le soluzioni ai problemi di salute.                                                                                                      Invieremo questo appello alla Regione con la speranza, ma anche la convinzione, che venga
accolto.
2) Nel 2021 è stato presentato lo studio dell’Istituto di Ricerche Economico Sociali (I.R.E.S)
Piemonte e la relativa tabella in base ai criteri è significativa per un ragionevole
orientamento verso l’Ospedale Unico                                                                                                                                                                  3) La Conferenza dei Sindaci del 1 luglio 2022, dopo aver ascoltato la relazione della
Direzione Generale circa l’ipotesi di riorganizzazione sanitaria ospedaliera, ha approvata a
maggioranza l’IPOTESI 2 con Presidio Ospedaliero Unico, tenuto conto che, per le sue
caratteristiche, esso sarebbe costruito in un sito extraurbano, anche al fine di garantire le
dimensioni della Prossimità e della Presa in carico, sarebbe necessario prevedere in sede
urbana (Verbania e Domodossola) la presenza di alcune attività attualmente garantite
all’interno dei Presidi Ospedalieri esistenti e decentrabili in virtù del ridotto grado di
complessità delle prestazioni e di quello di maggior diffusione del bisogno.
Siamo fortemente convinti che solo un ospedale Nuovo, Unico e Centrale sia                                                                                            la risposta etica, deontologica, appropriata ed efficace ai bisogni di salute della
nostra comunità per una sanità nel nostro territorio che rispetti l’articolo 32 della
Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo
e interesse della collettività”.
Confidiamo nella vostra determinazione per un cambiamento significativo.
Questo nostro corale appello è convintamente sostenuto dalle associazioni sindacali di
categoria e da tanti colleghi che operano con professionalità, dedizione e abnegazione.

FIRMATO

Dott. Antonio Lillo Presidente dell’OMCeO del Verbano Cusio Ossola
Dott. Giuseppe Facciotto VicePresidente
Dott. Stefano Bertuol Tesoriere
Dott.ssa Adele Sacco Segretario
Dott.ssa Chiara Balconi Consigliere
Dott. Lorenzo Baldo Consigliere
Dott. Fabio De Cesare Consigliere
Dott. Guzzaloni Gabriele Consigliere
Dott.ssa Sara Pedretti Consigliere
Dott. Flavio Ravasio Consigliere
Dott.ssa Margherita Rossi Presidente Commissione Albo degli Odontoiatri
Dott. Francesco Romagnoli Componente Collegio dei Revisore dei Conti
Dott.ssa Elena Barbero Componente Collegio dei Revisore dei Conti
Dott.Gianfranco Manini Componente Collegio dei Revisore dei Conti                                                                                                Segreteria Provinciale ANAAO-ASSOMED
Segreteria Provinciale CIMO
Segreteria Provinciale AAROI
Segreteria Provinciale della FIMMG
Segreteria Provinciale SMI
Dott. Maurizio Borzumati, Dott. Sandro Zonta, Dott. Alberto Arnulfo, Dott. Paolo Gramatica,
Dott. Fabio Di Stefano, Dott. Alessandro Lupi, Dott. Daniele Passerini, Dott. Sergio Cozzi.
Dott.ssa Orietta Ossola, Dott. Paola Buscaglia, Dott. Sergio Montanara, Dott. Luca Rota
Bacchetta, Dott. Renzo Sandrini, Dott. Pantaleo Ametrano, Dott. Aniello Mugnano, Dott.ssa
Germana Martinoli, Dott.ssa Francesca Caserio, Dott.ssa Ilaria Gabbani, Dott.ssa Maria
Grazia Mengozzi, Dott. Massimo Macrì Del Giudice, Dott.ssa Monica Bozza, Dott.ssa
Giovanna Calò, Dott.ssa Elvira Mancini, Dott.ssa Luisa Ponchio, Dott. Franco Squillace,
Dott.ssa Valeria Sonzini, Dott. Antonio Brocca, Dott.ssa Claudia Filippinetti, Dott. Stefano
Tommasi, Dott.ssa Stefania Munegato, Dott.ssa Mariella Montano, Dott.ssa Antonella
Tedesco, Dott.ssa Manuela Poppi, Dott.ssa Maria Carmela Vella, Dott.ssa Patrizia Castello,
Dott.ssa Elena Pavesi, Dott. Luigi Castano, Dott.ssa Loretta Bardelli, Dott. Sergio Viganò,
Dott. Amedeo Matteo, Dott. Otello Giovanni Di Primio, Dott.ssa Erika Cossalter, Dott.ssa
Maria Carmela Reitano, Dott.ssa MariaGrazia Federico, Dott.ssa Federica Maggetto,
Dott.ssa Rossella Contini, Dott.ssa Paola Dresco, Dott. Samy Mhammed, Dott.ssa Silvia
Mazza, Dott. Luca Alessi, Dott. Graziano Grugni, Dott.ssa Patrizia Prevosti, Dott. Alessio
Bellantoni, Dr. Mauro Carducci, Dott. Massimiliano Melloni, Dott. Marco Bruno, Dott. Andrea
Gualdi, Dott.ssa Francesca Quaretta, Dott. Fabio Bigatti, Dott. Rodolfo Rigamonti, Dott.
Bartolomeo Ficili, Dott.ssa Chiara Airoldi, Dott.ssa Elena Asiani, Dott.ssa Arianna Fornara,
Dott. Davide Ramoni, Dott. Luigi Valter Costantini, Dott. Alessandro Boldini, Dott.ssa
Valentina Iori, Dott.ssa Silvia Perazzi, Dott. Marco Mhammed, Dott.ssa Silvia Triulzi, Dott.
GianPaolo Girardello, Dott. Giuseppe Ferrara, Dott.ssa Luisa Orioli, Dott.ssa Erica Gondoni,
Dott. Luigi Petrone, Dott. Giorgio Vanni, Dott. Lorenzo Baldo, Dott. Giorgio Mallé, Dott.
Federico Gozzi, Dott.ssa Caterina Modafferi, Dott.ssa Angela Filomeno, Dott.ssa Maura
Rinaldi, Dott Silvio Dell’Acqua, Dott. Alberto Fantoni, Dott.ssa Francesca Ferrari, Dott. Paolo
Mosoni, Dott. Giovanni Ferretto, Dott.ssa Elvira Uccelli, Dott. Romano Ferrari, Dott.ssa
Marzia Barengo, Dott. Marino Minesi, Dott.ssa Isabella Santini, Dott. J. C Rousset, Dott.
Mauro Martinetti, Dott.ssa Rosalba Iaria, Dott. Fabrizio Reali, Dott.ssa Elisabetta Castellaro,
Dott. Alfonso Russo, Dott.ssa Jessica Della Torre, Dott. Bruno Foti, Dott. Maurizio Bagini,
Dott.ssa Lucia Colombo, Dott. Giovanni Scotton, Dott.ssa Annakutty Varakappillil, Dott.ssa
Kateryna Puzanova, Dott. Massimo Lana, Dott.ssa Angela Lorenzi, Dott.ssa Rosanna Leo
Falda, Dott. Ferdinando Candilio.

NELLA FOTO il presidente dell’Ordine dei Medici del Vco, dottor Antonio Lillo

 

 

  1. Mettere in mano la salute dei cittadini del vco al preioni di turno ha fatto la differenza. Ora vediamo se questi dilettanti allo sbaraglio, parlo di questa generazione di politicanti, la mandiamo a casa o meno……..

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