OGNI GIORNO E’ COSI’ …

OGNI GIORNO E’ COSI’ …

Ogni giorno è così…: questo l’amaro commento che giunge da residenti a Pallanza in piazza Giovanni XXIII ad una lunga serie di foto scattate in momenti e giorni diversi (di cui quelle allegate sono solo una parte).   Un vero è proprio scempio che ogni giorno si presenta agli occhi dei passanti e che una volta di più sottolinea l’uso improprio dei cestini dei rifiuti e comportamenti disdicevoli che diventano quotidiani e nuocciono all’immagine della città.   Richiamare i cittadini a recuperare responsabilità e senso civico? E’ sempre doveroso, certo, ma i fatti dimostrano che questo non basta e che purtroppo è necessario ricorrere ad ogni possibile intervento anche drastico che possa fare da deterrente alla inciviltà di troppe persone.

E poichè ci siamo, torniamo a segnalare  le continue lamentele che giungono da un luogo vicino (precisamente da piazza Gramsci) dove contenitori portarifiuti sono esposti  in continuazione giorno e notte e trasformano spesso in una sorta di minidiscarica una parte della zona pedonale molto frequentata, a pochi passi da arrivi e partenze delle corriere di servizio locale e dei bus turistici….   E’ vietato lasciare i contenitori dei rifiuti  fuori da casa sulla strada nei giorni in cui non vengono raccolti – scrive un lettore –: perchè qui si consente che restino sempre quasi fossero elementi di arredo urbano?!

  1. Alberto Spriano 3 Gennaio 2025, 20:58

    Il mistero di Pallanza, il rifiuto che compare e ricompare, un enigma avvolto nella quotidianità.
    Ciò avviene anche a due passi da Piazza Giovanni XXIIi in vicolo delle Monache, dietro il parco giochi di Rebecca.
    Dietro quest’atto ripetitivo ed ossessivo dell’abbandono dei rifiuti, si cela un rebus che merita l’attenzione dell’intera comunità pallanzese.
    Chi è il nostro enigmatico cuore di tenebra che si manifesta di nascosto gettando rifiuti di ogni genere in sacchetti di plastica pensando forse di abbellire questi nostri luoghi?
    Io me lo sono chiesto vedendo gli accumuli giacenti nel vicolo delle Monache.
    Sono certo che si tratti di una sola singolarità che non utilizza il servizio di raccolta rifiuti forse perché è di passaggio e risiede altrove ma svolge qualche attività a Verbania.
    Oppure, ha seri problemi ossessivi perché questo gesto ripetuto nel tempo, si trasforma in un rituale, una sorta di firma indelebile sul paesaggio urbano.
    L’autore di questo scempio, chiamiamolo così per comodità, sembra sfidare le regole, a dispetto dei cartelli, delle ordinanze e delle esortazioni al civismo. È un atto di ribellione? Un grido silenzioso contro un mondo che non lo comprende? O semplicemente l’espressione di una pigrizia atavica, di un disinteresse per il bene comune?
    Le domande si moltiplicano, le risposte si dileguano. E intanto, la città di Pallanza, un tempo orgogliosa per il senso civico dei suoi Pallanzesi si ritrova minacciata da un’ombra che offusca l’immagine di una comunità che vuole garantire il rispetto delle regole più elementari della convivenza civile e che come me, si indegna addirittura con un senso di rabbia ogn8 volta che vedo la Sua firma nel vicolo.
    Ma c’è di più. Questo singolo atto di inciviltà, apparentemente isolato, si inserisce in un contesto più ampio, in una sorta di “epidemia” di comportamenti scorretti che si diffonde a macchia d’olio. Piazza Gramsci, con i suoi contenitori dell’immondizia esposti h24, sembra voler emulare il triste primato di piazza Giovanni XXIII.
    Di fronte a questo scenario, le parole sembrano inutili. Le esortazioni al senso civico, pur necessarie, non bastano più. È come se la nostra società avesse perso il senso del limite, come se il rispetto per le regole fosse diventato quell’mmondizia da gettare nelle piazze.
    E allora, cosa fare? Come porre fine a questa deriva? Forse è giunto il momento di abbandonare le chiacchiere e passare ai fatti. Forse è necessario introdurre sanzioni più severe, ma anche e soprattutto ripensare il modo in cui comunichiamo con i cittadini, cercando di farli sentire parte attiva di una comunità e non semplici spettatori passivi.
    A costo di raggiungere un fumatore che aveva buttato l’involucro del pacchetto delle sigarette per terra che ho raccolto e rimesso nelle mani dell’allibito fumatore dicendogli:”Le è caduto questo… Tenga, e cerchi di non perdere altro per strada.”
    Solo così potremo sperare di riportare un po’ di ordine e di bellezza nella nostra città.

    Reply
  2. il senso civico ahahahahah, ma quando mai, sono tutti gentaglia, delinquenti a prescindere, soprattutto i giovani, che sarebbero la speranza, secondo i creduloni! ;)))

    Reply
  3. Sempre incisivo Alberto,forte L aver ripreso L imbecille che ha buttato il pacchetto di sigarette a terra ,dicendogli che le è’ caduto e ETC

    Reply

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.