
I quattro consigliere comunali verbanesi Attalla Farah, Katiuscia Zucco, Mattia Tacchini, Michael Immovilli intervengono a titolo personale sulla questione ospedaliera (evidenziando comunque la fronda in atto in casa leghista) con il seguente documento distribuito questa mattina:
Il progetto sull’assetto della sanità del VCO presentato dal Presidente della Giunta regionale Cirio e dall’Assessore Icardi il 25 ottobre al Tecnoparco prevede la costruzione di un nuovo ospedale sulla piana tra Domodossola e Villadossola, con smantellamento dell’Ospedale San Biagio di Domodossola, oltre a un ridimensionamento radicale dell’Ospedale Castelli, che perderebbe il suo DEA e la maggioranza dei suoi reparti. Dopo una profonda riflessione, prendiamo atto del fatto che, nel progetto, è perlomeno previsto il mantenimento dell’Ospedale Castelli; ciò al contrario di quanto sancito dal protocollo d’intesa siglato nel 2015 dalla stragrande maggioranza dei sindaci del VCO, tra i quali Silvia Marchionini, sulla scorta di quanto proposto dall’ex vicepresidente della Regione Reschigna e dal precedente assessore Saitta, che invece volevano chiudere l’Ospedale Castelli.
D’altra parte – per onestà intellettuale – non possiamo non prendere atto dell’evidente e totale inadeguatezza della scelta comunicata dalla Giunta regionale rispetto alle reali esigenze del territorio del VCO e, in particolare, del Verbano. Noi non vogliamo rievocare inutili campanilismi, che contribuirebbero ad alimentare ulteriormente la divisione di un territorio che – dopo la presentazione di venerdì al Tecnoparco – è dolorosamente diviso. Dobbiamo però sottolineare con forza il fatto che l’assetto delineato da Palazzo Lascaris non tiene minimamente conto delle reali caratteristiche e dei concreti bisogni del VCO (inteso nel suo complesso) e, in particolare, dei territori del Verbano e del Cusio, in quanto presenta un palese, quanto incomprensibile, sbilanciamento verso l’Ossola. Come sopra accennato, il Progetto delineato dalla Giunta regionale prevede la costruzione di un nuovo ospedale alle porte di Domodossola e il mantenimento di un Ospedale Castelli tragicamente depotenziato, non tenendo evidentemente conto dei numeri del VCO: la conurbazione Verbania – Gravellona Toce – Omegna raccoglie ad oggi circa 105.000 residenti, oltre a caratterizzarsi per oltre 2.500.000 presenze turistiche annuali, concentrate principalmente nel periodo estivo, con un picco quindi estremamente rilevante. La conurbazione che fa capo a Domodossola, invece, presenta circa 55.000 residenti e poco più di 200.000 presenze turistiche annuali.
Ciò premesso, è inaccettabile che l’Ospedale Castelli di Verbania possa perdere il suo DEA, la stragrande maggioranza dei reparti e 35 posti letto, pur se a fronte di un investimento strutturale di circa 35 milioni di Euro: se ciò avvenisse, sarebbe condannato alla chiusura entro pochi anni a causa della inevitabile mobilità passiva, non potendo mai e poi mai garantire numeri tali da giustificarne il mantenimento. Al contempo, il nuovo Ospedale di Domodossola si caratterizzerebbe per la presenza di un DEA di primo livello con unità Stroke, di tutti i principali reparti e di un aumento di 120 posti letto, a fronte di un investimento da oltre 180 milioni di Euro; anche quest’ultimo ospedale, però, ben difficilmente potrebbe nel tempo garantire numeri sufficienti a mantenerlo in vita, visto che presumibilmente gli abitanti del Verbano e del Cusio si indirizzerebbero verso altri nosocomi. Concludendo, siamo pronti ad ogni azione, anche la più dirompente, per difendere il diritto alla Salute (volutamente con l’iniziale maiuscola) di tutti i cittadini di Verbania e del Verbano, come garantito dall’art. 32 della Costituzione.
Intanto alla petizione SALVIAMO LA SANITA’ PUBBLICA NEL VERBANO CUSIO OSSOLA! che su change.org ha superato le 2.000 firme, è stato inserito da Emanuele Vitale il seguente aggiornamento con una nuova proposta:
L’incontro di settimana scorsa con il Presidente Cirio e l’assessore Icardi ha aperto una nuova, dolorosa, fase di divisione tra territori in cui si rischia di giocare alla guerra del campanile.
La Regione Piemonte però è stata chiara su un punto: ritiene di voler mantenere aperti due ospedali, declassandone uno e costruendone uno nuovo. A questo punto la soluzione dei problemi è davvero a portata di mano: COSTRUZIONE DEL NUOVO OSPEDALE IN POSIZIONE BARICENTRICA E MANTENIMENTO DEL SAN BIAGIO CON PRONTO SOCCORSO.
Il sindaco di Domodossola garantirà al suo territorio e all’Alta Ossola il presidio ospedaliero che ha sempre voluto difendere. I territori più periferici potranno avere un servizio di prossimità e nel caso di necessità “scenderanno” in zona baricentrica tra Ornavasso e Gravellona. Il Verbano, il Vergante e il Cusio avranno un ospedale nuovo e baricentrico: si ridurrà la mobilità passiva e si darà forza ad un ospedale nuovo che non rischierà così di essere periferico e con pochi accessi come accadrebbe se costruito a Domodossola.
Senza campanilismi, questa sembra essere la soluzione più ovvia e costruttiva visto il quadro che si è venuto a creare.