PALAZZO CIOJA, VERSO UN RECUPERO COME BENE COMUNE

PALAZZO CIOJA, VERSO UN RECUPERO COME BENE COMUNE
  • Nell’ambito del progetto Riusiamo Verbania è stato presentata al Maggiore la strategia per il recupero dello storico PALAZZO CIOJA sul lungolago di Suna come BENE COMUNE. Pur con diverse problematiche di degrado, l’edificio presenta una buona potenzialità di riabilitazione, a patto che si intervenga sulla manutenzione straordinaria delle coperture, per avviare poi fasi di incontro tra domanda e offerta di spazi per l’innovazione sociale e culturale. Obiettivo è garantire forme differenziate di utilizzo creativo da sviluppare attraverso un nuovo soggetto civico di pilotaggio, da costruire e definire in modo aperto aperto al fine di sviluppare l’innesco di un processo di rigenerazione urbana.  Con il sindaco Silvia Marchionini, sono intervenuti per illustrare le varie fasi del progetto e mostrane alcune immagini l’architetto Roberto Tognetti, Mirko Zullo, la presidente del Consiglio di quartiere Ovest Laura Ghidini. Quest’ultima ha sottolineato che la comunità sunese è fortemente legata al palazzo che è stato un vero polmone per la sua storia  e che esso va dunque salvato per recuperarne un ruolo attuale.
  • Palazzo Cioja è chiuso dal 2015 in seguito a una ordinanza di inagibilità per motivi di sicurezza e versa in condizioni di progressivo degrado per cui si pensa ad un intervento sollecito.  Tramontata l’idea di farne un luogo destinato al perfezionamento musicale,   si mira a smuovere l’attuale situazione di immobilismo proprio per arrestare il degrado partendo dal rifacimento del tetto (costo 450.000 euro). Il relativo progetto è stato elaborato dal Comune e prevede la richiesta di un contributo nell’ambito dei Bandi emblematici della Fondazione comunitaria del Vco per 250.000 euro.
  • Una volta realizzato l’intervento, si creeranno le condizioni per un coinvolgimento della popolazione nelle scelte per l’impiego della struttura nell’ottica appunto di bene comune che possa ulteriormente valorizzare la vitalità della frazione di Suna. Proprio dalla collettività devono infatti giungere le indicazioni di indirizzi gestionali nell’ottica proposta per una rigenerazione e un riuso con attività e impieghi di tipo collettivo.  Il recupero dovrà procedere attraverso alcune fasi: 1  riordino selettivo e creativo con sgombero dei locali;  2  “mosaico di riabilitazione” per concretizzare lo svolgimento del maggior numero di attività; 3  “macchina del tempo” da immersioni nella memoria a visioni future  per preparare nuovi utilizzi; 4 innesco di riusi temporanei e creativi.
  • I vari interventi giunti da cittadini e rappresentanti di associazioni al termine della presentazione  confermano il diffuso interesse per il riutilizzo di Palazzo, per il quale sono subito state manifestate proposte e disponibilità.  A suggerimenti di utilizzo da parte di Alpini di Suna e Polisportiva Verbano, si aggiungono quelli di impiego per mostre e progetti artistici, valorizzazione della cultura del riuso e dei vecchi mestieri,  attività connesse al turismo e al consiglio di quartiere per rilanciare e rivitalizzare il decentramento.

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