Si chiude un anno importante per il Parco Nazionale Val Grande, quello dell’ampliamento. È infatti prossimo l’ingresso di Verbania, Ornavasso e Mergozzo nell’area protetta, oltre che l’allargamento dei confini nei Comuni di Caprezzo, Cossogno e Vogogna. A conclusione del 2022 il presidente dell’Ente Parco, Luigi Spadone, riassume ciò. che in esso è accaduto e getta uno sguardo al futuro:
L’anno appena trascorso ha visto finalmente la nomina della Giunta e del Consiglio Direttivo, un passaggio fondamentale per
l’individuazione di un nuovo direttore. Tutte figure, queste, indispensabili per il corretto funzionamento della macchina amministrativa; organi che l’assurda burocrazia che spesso ancora attanaglia il nostro Paese ha impedito potessero essere nominate, costringendo l’Ente ad operare con non poche difficoltà.
Il futuro immediato sarà una sfida importante per uno dei parchi nazionali più importanti del Bel Paese: l’entrata nell’area protetta di parte dei nuovi Comuni e quella integrale del territorio di Caprezzo rappresentano una grande opportunità, ma implicheranno anche un grande impegno. Un Parco più grande, che si avvicina al fondovalle e al lago, porterà con sé indubbi vantaggi turistici ed economici, senza ovviamente tralasciare le specificità ambientali che dovranno essere strenuamente difese attraverso una pianificazione e un lavoro sinergico che impegnerà ancora di più una struttura già cronicamente sotto organico, la quale sarà chiamata anche a svolgere un ruolo di coordinamento per alcuni progetti che potranno interessare i Comuni più piccoli.
Il Parco Nazionale Val Grande allarga il proprio sguardo anche verso la Lombardia (con la recente approvazione della governance della MAB Unesco, che unisce la Val Grande all’area del Ticino) e verso il Piemonte con il Geoparco – anch’esso Unesco – grazie all’importante convegno europeo tenutosi proprio a Verbania a fine settembre con la presenza di 44 Paesi provenienti da ogni parte del globo.
Il Parco Val Grande conferma la propria forte attenzione nei confronti delle sue popolazioni, l’attaccamento alla loro storia, alle loro tradizioni e alla loro cultura: da sempre l’Ente Parco mette le sue Comunità al centro, il progetto Comuniterrae ne è l’esempio più calzante. All’interno di questa iniziativa ormai consolidata sta prendendo forma l’ecomuseo delle Terre di Mezzo, ennesimo tassello di un progetto nato dal basso e, per questo, in grado di rappresentare al meglio l’anima del Parco.
Molti inoltre i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che il Parco continua a eseguire nel territorio di propria competenza. A fine agosto hanno finalmente preso avvio i lavori per la ricostruzione del bivacco di Vald, al momento sospesi per l’inverno, mentre nel corso dell’anno si è complessivamente mantenuta la funzionalità di interventi su oltre 75 km di sentieri distribuiti tra Val Pogallo, alta Valle Intrasca e alta Valle Cannobina, Valle Vigezzo e Valle Ossola. Si è concluso l’intervento di manutenzione straordinaria del percorso Ponte di Velina-Orfalecchio-L’Arca-In La Piana, con realizzazione di due tratti di via ferrata, sono proseguite le progettazioni degli interventi manutentivi dei sentieri dell’area di Corte Buè e del collegamento Cossogno-Ponte Casletto, è stata affidata la progettazione degli interventi di prevenzione AIB lungo l’anello Cicogna-Alpe Prà-Pogallo-Cicogna e Cicogna-La Soliva-Cappella Pian Cavallone-Curgei-Varola-Cicogna.”
Il 2023 sarà l’anno del rinnovo della CETS (la Carta Europea del Turismo Sostenibile), altro fiore all’occhielloù che diverrà obiettivo strategico turistico del Parco per il prossimo quinquennio. Nei prossimi mesi si accentuerà l’attenzione alla mobilità sostenibile, con la stipula di convenzioni per la gestione delle e-bike e la definizione delle modalità di utilizzo di minubus a emissioni ridotte per alcune aree del Parco.
Il 2023 coinciderà altresì con il trentennale del Parco Val Grande, che sarà ricordato con varie iniziative: incontri, convegni e dibattiti su cosa erano i Parchi allora, quando la professoressa Franca Olmi ne prese le redini, su cosa sono oggi e su cosa saranno in futuro, con un primo sguardo agli obiettivi 2030. In questo mio primo bilancio voglio rivolgere un sentito ringraziamento a colleghi di Giunta, Consiglio Direttivo, Sindaci della Comunità del Parco, personale del Parco, associazioni e volontari senza la cui opera tutto sarebbe più difficile se non impossibile, a Guide Ufficiali, Donne del Parco e Reparto Carabinieri Parco, per la preziosa collaborazione, tra l’altro, nel presidio della biodiversità.Un grazie particolare, infine, ai tanti che amano e popolano la Val Grande, avendone prima di tutto rispetto. Auguri di un sereno 2023 in Val Grande.