PARTIGIANI DI VAL GRANDE IN UNA NUOVA OPERA SUL RASTRELLAMENTO DEL 1944

PARTIGIANI DI VAL GRANDE IN UNA NUOVA OPERA SUL RASTRELLAMENTO DEL 1944
Presso la libreria Alberti è disponibile “Partigiani di Val Grande. Ricostruzione critica del rastrellamento del giugno ’44. Contesto storico, fatti, protagonisti”, libro in due volumi realizzato da padre e figlio, Nico e Lino Tordini, edito da Alberti Libraio (699 pagine, prezzo di 39 euro). L’opera è patrocinata da Anpi e Ente Parco Val Grande.
Un’opera ricca di «documenti inediti e testimonianze del tutto nuove o mai rese pubbliche», in cui gli autori con dovizia di particolari raccontano il rastrellamento avvenuto nel giugno del 1944, «quando 450-500 partigiani male armati, peggio equipaggiati e privi di viveri, furono attaccati da 4-5000 tedeschi e fascisti». Venti terribili giorni di spietata caccia all’uomo, fucilazioni, incendi e saccheggi. Fu uno dei fatti più rilevanti della Resistenza italiana, con un tragico bilancio finale di circa 300 morti fra partigiani e civili, paesi, alpeggi e rifugi alpini distrutti, in quella valle che ora è parco nazionale, come auspicavano negli anni ’50 il sen. Raffaele Cadorna e l’on. Natale Menotti: «Era o doveva essere almeno nella nostra mente, una specie di grande monumento da erigere non soltanto alla bellezza della nostra montagna ma anche a tutti coloro che in quella zona avevano combattuto o erano morti o erano stati feriti durante la guerra di liberazione, tanto da meritarle la qualifica di “martire”, “Valgrande martire”».

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