PD: MEDICINA TERRITORIALE, UN IMPEGNO PER LA SALUTE DEI CITTADINI

PD: MEDICINA TERRITORIALE, UN IMPEGNO PER LA SALUTE DEI CITTADINI

Il segretario provinciale del Pd, Antonella Trapani, e il responsabile welfare, salute e benessere della segreteria provinciale del partito, Mauro Giudici, inviano il seguente comunicato e l’ordine del giorno presentato all’assemblea provinciale da sottoporre al territorio:

Se pensiamo a come la società sia cambiata nel corso del tempo non dovremmo stupirci di sentir parlare di cambiamenti anche nell’organizzazione della cura e dell’assistenza al malato. Negli ultimi anni si sta realizzando il tanto auspicato spostamento del baricentro dall’ospedale al territorio. Questo avviene per il continuo invecchiamento della popolazione, l’aumento delle patologie correlate all’età avanzata, in particolare le malattie croniche. 

Avendo verificato quanto sul nostro territorio sia necessaria una modifica di metodo di cura riteniamo ormai non prorogabile una scelta politica forte che sviluppi e integri la medicina sul territorio e quella ospedaliera.
La cronicità va affrontata con la medicina territoriale o “medicina di iniziativa” ovvero intervenendo prima dell’insorgere della malattia, con una medicina quindi che si occupa di promozione della salute con l’intervento di team multidisciplinari coordinati dai medici di medicina generale quali responsabili clinici ed assistenziali delle cure primarie sul territorio.
Si rende necessario il passaggio dall’atteggiamento del medico di famiglia denominato “di attesa” o “on demand”, che risponde cioè ai problemi emergenti a richiesta del paziente, alla medicina sul territorio e vicina ai cittadini, intesa come il passaggio da un’offerta passiva e non coordinata di servizi ad un sistema assistenziale integrato in cui ogni soggetto coinvolto possa svolgere il proprio ruolo senza sovrapposizioni, garantendo al paziente interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello di rischio.
Non c’è un modo più semplice per dire che per noi, per il Pd, inizia un percorso di confronto in cui tutti dovrebbero fare la loro parte.
Noi vogliamo che i medici si sentano gratificati nello svolgimento della loro professione, e come già avvenuto per altre discipline è il momento di unire esperienze, competenze e iniziativa perché il paziente si senta rassicurato ed ottenga risposte soddisfacenti in tempi stretti.
Riteniamo, e ribadiamo perché già detto altre volte, che non è possibile che esami basilari richiedano spostamenti in ospedale, code di attesa ed esiti da recuperare in un giro vorticoso di andate ritorno su strade di montagna. Lo possiamo fare in presidi intermedi, un tempo li chiamavano distretti, ne trovavi in molte valli, oggi si chiamano Aft.
Il sistema basato sull’attesa, incentrato solo sull’ospedale, presenta dei punti deboli mal conciliabili con un sistema sanitario moderno incentrato più sulla persona che sulla patologia. Inoltre il vecchio sistema ha dei limiti di sostenibilità economica evidente a tutti; non risponde in modo adeguato della domanda di salute, tanti esami di routine cui seguono spesso non risposte, ed inoltre si verificano disuguaglianze di prestazioni in cui i soggetti più deboli soccombono nelle liste di attesa mentre chi può cerca altrove le sue risposte. Quindi perché non costruire un sistema più efficiente?
Ci vorrà tempo?
Sicuramente, e anche determinazione e impegno da parte dei professionisti, degli amministratori e della politica.
Il Partito Democratico vuole prendersi questo impegno, mettendo a tacere le polemiche e le demagogie di chi fatica a fare proposte e invoca alla conservazione di quel poco che c’è, per realizzare una sanità più accessibile e efficiente per il cittadini.
Non aspettiamo che tutto avvenga per caso, perché il bisogno crescente obbligherà a mettere una pezza e si daranno risposte confuse, organizziamo un nuovo sistema a misura di Vco iniziando da subito.

ASSEMBLEA  PROVINCIALE  Partito Democratico del VCO 

 PROPOSTA DEL PD PER I SERVIZI SANITARI DEL VCO

Premesso che

– l’amministrazione Cota ha portato la Regione Piemonte in uno stato di difficoltà che non si trova in nessun’altra regione del centro-nord, per cui la politica in campo sanitario deve sottostare ai rigidi vincoli del Piano di rientro dal 29 luglio 2010;

– la sanità nel VCO mostra diverse criticità, perché la riduzione dei finanziamenti e il blocco delle assunzioni e del turn-over limitano la capacità operativa dell’ASL, influenzano negativamente il lavoro degli operatori, producono riduzioni delle prestazioni offerte e aumentano il forte saldo negativo della mobilità fuori regione;

– il quadro di riferimento entro cui deve muoversi la discussione è delimitato dal Patto per la salute e dal Regolamento per la definizione degli standard ospedalieri approvati dalla conferenza Stato-Regioni nell’estate 2014;

– che gli atti dell’amministrazione Chiamparino stanno permettendo di superare questa situazione;

Ricordando che

– la Regione Piemonte, attraverso le DGR 19/11/2014, n.1-600 e 23/01/2015, n.1-924, ha preso tempo per giungere ad una decisione finale su alcuni aspetti della riorganizzazione dei servizi ospedalieri nel VCO, in particolare sulla localizzazione dell’ospedale “spoke” di primo livello e di alcuni reparti;

Ritenuto che

– non sia più rinviabile un cambiamento organizzativo e strutturale;

– il PD debba essere promotore e protagonista di questo processo;

– non sia accettabile che dei servizi siano chiusi senza che simultaneamente vengano istituiti servizi alternativi che garantiscano il diritto alla salute di tutti i cittadini del territorio con efficienza, ma con massima efficacia;

Tenuto conto che

– l’amministrazione regionale ha dichiarato la propria disponibilità a sostenere l’attivazione di servizi di medicina territoriale, attraverso il reperimento delle risorse necessarie, anche con una sperimentazione che possa eventualmente proporre un paradigma esportabile in altri territori montani della regione;

l’assemblea provinciale del PD-VCO chiede

che la riorganizzazione ospedaliera sia accompagnata da una serie di azioni da realizzare in modo sincrono e cioè:

1. costruire una rete per l’emergenza e l’urgenza che garantisca velocità e qualità degli interventi su tutto il territorio, comprese le aree più lontane dai centri urbani principali, attraverso la presenza di un adeguato numero di mezzi di soccorso avanzato e l’utilizzo di basi operative di elisoccorso;

2. rafforzare i servizi di medicina territoriale, dando attuazione alle indicazioni contenute nel Decreto Balduzzi e nel Patto per la Salute, al fine di realizzare strutture distribuite sul territorio per fornire un servizio di assistenza sanitaria capillare in grado di rispondere ai bisogni più immediati della popolazione, valorizzando le professionalità dei medici di medicina generale;

3. rivedere il rapporto tra pubblico e privato, in modo che il privato intervenga per fornire i servizi che il pubblico non garantisce in modo efficace ed efficiente, evitando invece che siano i privati a “decidere” cosa vada convenzionato;

4. completare l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale, inclusi i protocolli per la continuità assistenziale ospedale-domicilio-residenze, e inserire il VCO nel Patto sociale per il Piemonte, attivato dall’Assessorato regionale ai servizi sociali, anche per rafforzare la prevenzione di comportamenti a rischio sanitario e sociale.

L’assemblea provinciale del PD-VCO

• ribadisce che la riorganizzazione della rete ospedaliera sarà socialmente sostenibile solo entro questo quadro di riferimento

• chiede ai propri rappresentanti nelle istituzioni locali, regionali e nazionali di adoperarsi affinché questo progetto si concretizzi,

• chiede al governo della Regione Piemonte di realizzarlo, anche attraverso:

1. un “Patto per la salute locale” con le amministrazioni locali, che fissi in modo chiaro e condiviso gli obiettivi assegnati alla dirigenza dell’ASL assieme a modalità e tempi con cui procedere ad una verifica dei risultati;

2. la valorizzazione e il rafforzamento delle professionalità presenti nel VCO, perché qualunque proposta è destinata al fallimento senza l’impegno di tutti gli operatori del settore, dai dirigenti, ai medici ospedalieri, agli infermieri, ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, al personale amministrativo.

Infine, l’assemblea provinciale PD-VCO ritiene che questo processo di riforma complessivo sia di supporto per la scelta della localizzazione dell’ospedale “spoke” di primo livello e delle principali specialità ospedaliere.

Per questa ragione invita gli amministratori locali, in particolar modo quelli iscritti al Partito Democratico, ad assumere un atteggiamento equilibrato rispetto a questa scelta. La responsabilità nei confronti della salute e sicurezza dei cittadini deve esser estesa a tutti senza distinzione di zona evitando di assecondare singoli personaggi e forze politiche, che cercano di darsi visibilità con azioni demagogiche e populistiche per mascherare la mancanza di progettualità. Solo una forte innovazione dei servizi, e la convinzione che non bisogna più limitarsi alle parole ma dare corpo ad un’idea e creder nella sua utilità e realizzazione, può garantire politiche per la salute di buona qualità, sostenibili e a garanzia di tutti i cittadini del VCO.

Questo è il nostro impegno.

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