PER ASPETTANDO LETTERALTURA ARRIVA DON LUIGI CIOTTI

PER ASPETTANDO LETTERALTURA ARRIVA DON LUIGI CIOTTI

Tra gli incontri della rassegna Aspettando LetterAltura di introduzione al Festival Lago Maggiore LetterAltura 2024 (in programma da giovedì 26 a domenica 29 settembre), un evento speciale sarà sabato 31 agosto alle ore 16 al Sacro Monte di Ghiffa per condividere un momento di riflessione in compagnia di don  Luigi Ciotti sul tema del Festival La montagna resistente, dalla memoria al sogno.  Don Ciotti, presbitero e attivista,  è ispiratore e fondatore del Gruppo Abele di aiuto ai tossicodipendenti, quindi dell’associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia e nel mondo.

Nella stessa giornata, alle 18,  è in programma la presentazione del libro K2. La montagna del mito di Stefano Ardito. Alle 19.30, per chi lo desidera, aperitivo/spuntino al Ristorante La Trinità (su prenotazione telefono 0323 581233 oppure 333 6519885 ore 15-18). Infine dopo l’aperitivo, alle ore 21 il pubblico potrà assistere allo spettacolo musicale Canti dalle montagne del mondo con il Duo PassaMontagn

NELLE FOTO don Luigi Ciotti e Stefano Ardito

  1. Classico prete politicizzato a sinistra. In perfetto connubio con l’ultimo rappresentante di Pietro. Letteraltura non smentisce la sua tendenza politica. Potrebbero invitare il Cardinale Viganò. Forse sarebbe più interessante.

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    • ma quello sarebbe un prete?? hahahahah

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    • Oracolo di Intra 27 Agosto 2024, 13:56

      Ha aiutato tossicodipendenti e persone in gravi difficoltà d’ogni genere più lui di ogni altro religioso che conosco per non parlare delle istituzioni.
      Hai da dire su don Ciotti pure?

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      • Assolutamente si. Non è un religioso, è un politico fazioso. Io conosco mille ciotti che non fanno i fenomeni in televisione e aiutano in silenzio chi ha davvero bisogno. E tu, mister censura, hai da dire altro?

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        • Sergio Ronchi 27 Agosto 2024, 14:37

          Osservazione generale: la faziosità purtroppo è in troppi commenti che riceviamo ….

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          • Si Direttore. essere faziosi significa appartenere ad una fazione, ad una prospettiva che si porta avanti, magari assolutista. Di questi tempi, la faziosità è molto diffusa. Che sia un male o un bene non lo so.

          • Sergio Ronchi 28 Agosto 2024, 10:08

            Fazioso da Enciclopedia Treccani: seguace di una fazione politica, o, più spesso, amante delle fazioni, della divisione di un popolo (o di qualsiasi altra compagine) …. uomo prepotente …. con significato più generico, nell’uso moderno, di persona che subordina tutto alla propria ideologia assumendo consapevolmente atteggiamenti privi di obiettività e quindi settari. Dal Dizionario Hoepli dei sinonimi e dei contrari: settario, parziale, fanatico, estremista, intollerante, intransigente, esaltato, sedizioso, agitatore, ribelle, sovversivo, facinoroso, turbolento. Un bene o un male? Considerando varie accezioni, la mia idea ce l’ho….

      • oracolo di intra, lei come altri, confonde la religione con le opere di carità, fanno parte della prima, ma non sono l’essenzialità, tipi come ciotti, invece, agiscono solo sul sociale, ignorando la trascendenza, ovvero quello che contraddistingue la religione cattolica; hanno trasformato la religione in una onlus!

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  2. Carissimo Sig Sergio ,dimostrato che il Sig. Roberto è molestamente “fazioso” Lei come moderatore potrebbe ,( ed è il sua possibilità e dovere in quanto nel ruolo “moderatore”) bannare i commenti che vanno ad offendere persone operato o idee altrui. Tanto da riportare il discorso ed commenti in un contesto civile .Auspicando quanto detto…………. la saluta Ugo Lupo
    NB. Non è detto che questi commenti possano essere stati segnalati all’ Ufficio della Procura della Repubblica di Verbaniain quanto offesa a persona.

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    • se si è di sinistra non si è faziosi, vero? ;))

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    • Roberto il fazioso 29 Agosto 2024, 15:46

      Fatemi pure sapere. Poi vediamo il resto dei messaggi. PS: se fazioso significa anche essere intransigente, ebbene sono intransigente. Sarà un reato? Mah. E’ comunque un peccato andare sempre in questa direzione. Potrei dire che Don Ciotti è fazioso, tanto quanto Monsignor Viganò o il Cardinale Robert Sarah. Oppure scendendo di molto, il Direttore o Sig. Lupo. E all’ultimo gradino ovviamente io. Penso che questa moda della censura che sta prendendo piede, a sinistra, sia indicativa della condizione in cui ci troviamo oggi. Davvero una pessima cosa. Pace e amen a tutti.

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  3. Sig Marco dimostra di saper molto poco della religione Cattolica in quanto la ” CARITA” è uno del ” fondamenti della religione” partendo dalla “moltiplicazione dei pani e dei pesci ” primo atto di “carità” nei confronti dei propri discepoli , San Martino…Suor Teresa di Calcutta , Don Giovanni Bosco ,tanto per citare alcuni nomi che penso le siano noti , non mI sembrano siano stati di sinistra , ma hanno messo in pratica gli insegnamenti della Chiesa ! essere Cattolici vuol dire anche essere caritatevoli , darsi per servizio agli altri magari più sfortunati (Apostolato)! Si cerchi un Prete e si faccia spiegare un pò di cose. Il trascendentale fa parte anchesso della Chiesa ma è piu legato agli studiosi di Teologia, ma quà la questione diventa difficile da spiegare ed è meglio lasciar perdere ! Finora qui ho visto solo personaggi che s’inventano cose per attaccare chiunque non la pensi come loro.
    N.B. Guarda caso che le figure sopra richiamate li hanno fatte tutte…….. Sante!
    Alla faccia delle ONLUS.
    Sempre meno alegher…… Ugo Lupo

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    • Non c’è più nella Chiesa di Bergoglio e dei Ciotti l’orizzonte d’attesa, l’aspettativa del futuro e la trascendenza. Tutto è ripiegato e risolto nel frangente storico, in questo oggi e nell’urgenza di soccorrere.

      L’impareggiabile risorsa della religione cristiana rispetto a ogni visione laica è di prospettare l’eterno oltre il tempo, l’avvenire oltre la vita terrena, la resurrezione oltre la morte. Il messaggio cristiano che apre i cuori e convoglia le menti è tutto rivolto al futuro, e la fede come la speranza sono virtù teologali interamente rivolte al futuro, a quel che accadrà. La forza suprema della fede è addomesticare la morte, dare uno spiraglio alla vita oltre la parabola terrena, far capire che non finisce tutto qui, che la vita è oltre e fuori il sepolcro, Veni foras; e oltre l’umano c’è il divino, oltre la storia c’è la luce eterna. E su questa scommessa, su questa apertura all’eterno, fonda la morale e le relazioni tra gli uomini e col mondo. Illusione o menzogna per gli atei e gli scettici, speranza o promessa di redenzione per i devoti e i credenti, ma la ragione ultima del credere, del pregare e della morale che ne deriva, è lì, in quell’aspettativa. La Chiesa di Bergoglio e dei Ciotti è interamente piegata sul presente, affronta i temi del presente, prende a cuore la condizione contemporanea: i migranti, la fame, la pace, i corrotti, le ingiustizie sociali. Compito prioritario, se non esclusivo, della Chiesa è per loro affrontare questi problemi, esortare all’accoglienza, denunciare le disparità e produrre politiche umanitarie. E se le chiese sono vuote di sacerdoti e fedeli si tratta per loro di mutarne la ragione sociale, e renderle luoghi di accoglienza per i poveri e gli affamati, più assistenza meno preghiera, più solidarietà meno liturgia, sacro e devozione.

      È vero che la carità è la terza virtù teologale con la fede e la speranza. Ma se compito della Chiesa fosse quello di rendere migliore la vita alle persone viventi oggi, il suo ruolo non sarebbe diverso di quello di un’organizzazione umanitaria, di Amnesty international, di un’associazione di pronto soccorso. La Croce sarebbe solo Croce rossa. La scommessa decisiva di una fede è Dio e non migliorare le condizioni di vita dei presenti.

      Che nel nome della fede il cristiano si carichi anche di questo fardello è cosa buona e giusta ma che la fede in Dio sia surrogata dalla motivazione sociale segna la fine della fede, e trasforma la fede in impegno sociale, la preghiera in aiuti umanitari. Il sottinteso è che conta di più salvare un uomo in mare che un’anima persa. So la risposta: salvando un uomo, salvo Gesù Cristo, in ogni uomo c’è Lui, far la carità è il modo migliore di testimoniare la fede in Dio. Ma a giudicare dall’attenzione, dalle parole e dagli atti di ogni giorno, sta avvenendo piuttosto qualcosa di diverso: Dio è sostituito dall’Umanità, Cristo è sostituito dal Povero, l’anima è sostituita dal corpo da sfamare, la redenzione ultraterrena è soppiantata dal riscatto sociale. E diviene irrilevante il rito, la liturgia, il simbolo, la preghiera, la fede. Ecco, la cosa che più sconcerta e che tanti avvertono, è la Sostituzione. Al posto di Dio l’umanità. La cattedrale è il barcone. Ma ci vuole fede per compiere azioni solidali o basta l’altruismo, occorre la religione, l’immortalità dell’anima e Dio trascendente, o basta la rivoluzione e il socialismo umanitario?

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      • marco, a un terzo dello scritto ho lasciato perdere…… non ho mai letto tante minchi@te tutte in una volta…….. del resto voi di destra vivete solo di minchi@te…….

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  4. Oracolo di Intra 3 Settembre 2024, 12:26

    Presente ed emozionato alla visita di Don Luigi di Sabato……

    Sono io che ringrazio voi. C’è un filo
    che lega la Resistenza di ieri alle resistenze di oggi, e trova nell’impegno civile
    per un paese più libero dalle mafie, dall’illegalità, dalla corruzione, dalle ingiustizie, il proseguimento di quella lotta per liberare l’Italia dalla dittatura fascista.
    È un filo che lega quel momento ad oggi! Ad oggi. Ma scusatemi,
    quanti hanno percepito che le mafie sono tornate ancora più forti? Sono tornate
    ancora più forti, e le abbiamo qui che passeggiano nelle nostre città. Sono mafie
    con la violenza in guanti bianchi, con la violenza anonima del denaro che circola
    solo per produrre altro denaro, uccidendo lavoro, dignità e speranza delle persone. E nei momenti di grande crisi economica e finanziaria, chi ha i soldi sporchi sono le mafie. E stanno riciclando, stanno acquistando, stanno comprando!
    Questo non significa dimenticare il generoso e grande impegno di magistrati e
    forze di polizia, che poi però vengono sempre penalizzati… Sempre meno mezzi, non ci sono soldi… Basta con questa storia dei soldi. Ci rendiamo conto che
    è un momento difficile, ma bisogna dare anche delle priorità, e al primo posto ci
    sta la fatica della gente, c’è il lavoro

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